By SIR
“Il gesto del Santo Padre ha profondamente commosso i cristiani iracheni”. Così il patriarca caldeo di Babilonia Raphael Louis I Sako commenta ad Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) la decisione di Papa Francesco di donare al piano Acs per il ritorno dei cristiani a Ninive parte del ricavato dalla vendita del numero unico della Lamborghini Huracan, donata al Pontefice dalla casa automobilistica lo scorso 15 novembre.
“Il gesto del Santo Padre ha profondamente commosso i cristiani iracheni”. Così il patriarca caldeo di Babilonia Raphael Louis I Sako commenta ad Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) la decisione di Papa Francesco di donare al piano Acs per il ritorno dei cristiani a Ninive parte del ricavato dalla vendita del numero unico della Lamborghini Huracan, donata al Pontefice dalla casa automobilistica lo scorso 15 novembre.
Si tratta di “un gesto che incarna pienamente la carità
cristiana, non con parole ma con fatti concreti”. La notizia è stata
largamente riportata dai media iracheni e seguita con attenzione dalla
comunità cristiana. “Non è la prima volta che, con i suoi doni, il Papa
ci mostra la sua vicinanza. Non è ancora potuto venire tra noi, ma a
volte la presenza umana e spirituale è più importante di quella fisica”.
La notizia di questo ulteriore supporto da parte del vescovo di Roma
giunge in un momento delicato per la Piana di Ninive, dopo le tensioni
legate al referendum per l’indipendenza del Kurdistan iracheno. “Ora la
situazione è tranquilla e vi è volontà di dialogo, ma all’Iraq serve di
più. Sono necessari una separazione tra Stato e religione, e un nuovo
concetto di cittadinanza che garantisca pari dignità a ciascun iracheno a
prescindere dall’appartenenza religiosa”.
Nel frattempo il Piano Acs per la ricostruzione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive – che Papa Francesco ha voluto sostenere – va avanti e le famiglie continuano a tornare alle proprie case. “Vogliamo testimoniare la fede cristiana in queste terre. La nostra presenza è essenziale per i fedeli di ogni religione, perché noi costituiamo un elemento di apertura capace di contrastare la violenza. Mentre per i cristiani di tutto il mondo, tutto quello che abbiamo sofferto a causa della nostra fede rappresenta un esempio da seguire e condividere attraverso la preghiera”.
Nel frattempo il Piano Acs per la ricostruzione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive – che Papa Francesco ha voluto sostenere – va avanti e le famiglie continuano a tornare alle proprie case. “Vogliamo testimoniare la fede cristiana in queste terre. La nostra presenza è essenziale per i fedeli di ogni religione, perché noi costituiamo un elemento di apertura capace di contrastare la violenza. Mentre per i cristiani di tutto il mondo, tutto quello che abbiamo sofferto a causa della nostra fede rappresenta un esempio da seguire e condividere attraverso la preghiera”.