By SIR
24 novembre 2017
24 novembre 2017
Positivo è il fatto che l’Unione europea stia preparando una “Strategia di impegno con l’Iraq”. Anche la Chiesa in Europa, attraverso la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) ha deciso di prendere parte all’elaborazione di tale strategia, grazie anche allo “stretto dialogo” che i vescovi europei intrecciano con i confratelli che sono in Iraq. È nato così il documento di cinque pagine che, a partire dall’analisi del “contesto locale” , definisce alcuni “principi guida” che dovrebbero indirizzare la strategia Ue per l’Iraq ed elenca una serie di raccomandazioni per iniziative a breve e a medio-lungo periodo (testo integrale su www.comece.eu). L’idea di fondo che sta a cuore alla Comece è che l’Ue sostenga “la politica irachena nello sviluppo di opportunità economiche incentrate sulle persone e sulla comunità e sullo sviluppo sostenibile”. Perché il processo di pace sia inclusivo e durevole, dovrà fondarsi sullo “stato di diritto, i diritti umani, la giustizia e il buon governo”. Un’attenzione particolare dovrà essere rivolta nel “sostenere e dare spazio ai giovani affinché partecipino attivamente e a tutti i livelli della vita economica, sociale e politica” del Paese. Un altro elemento importante nella specificità dell’Iraq è che sia considerata l’“importanza della dimensione religiosa e siano convolti i diversi attori religiosi come portatori di interesse, poiché hanno un ruolo chiave” anche per il futuro della popolazione dell’Iraq.