By Fides
D'ora in poi gli Stati Uniti potrebbero convogliare aiuti diretti a milizie e gruppi armati di auto-difesa organizzati da cristiani nelle aree mediorientali, a cominciare dalla Piana di Ninive. La notizia è stata diffusa e enfatizzata da Clarion Project , organizzazione lobbistica con sede a Washington, finanziata con donazioni di decine di milioni di dollari, che ha come propria “mission” specifica la sensibilizzazione dell'opinione pubblica globale intorno ai “pericoli dell'estremismo islamico”. Secondo quanto riportato da Clarion Project, il Congresso USA ha votato un emendamento al National Defense Authorization Act 2018 nel quale si richiama il governo iracheno a garantire che munizioni e equipaggiamenti di difesa siano forniti a gruppi sunniti, curdi e cristiani, compresi i gruppi minoritari della Piana di Ninive, e si aggiunge che d'ora in poi anche gli Stati Uniti, per via diretta, " fornirebbero armi, addestramento e attrezzature adeguate agli elementi sottoposti al Consiglio della Piana di Ninive". Clarion Project riferisce anche che lo stesso disegno di legge approvato dal Congresso USA prevede per il 2018 uno stanziamento di 1,3 miliardi di dollari per aiuti militari all'esercito iracheno, alle milizie Peshmerga della Regione autonoma del Kurdistan iracheno e anche alle milizie locali organizzate su base etnico-religiosa.
Clarion Project rivendica di aver contribuito con le proprie attività di lobbying all'approvazione dell'emendamento inserito nel progetto di legge, che ora sarà sottoposto alla firma del Presidente Donald Trump.
Lo scorso 21 novembre l'Ambasciatrice Nikki Haley, Rappresentante permanente degli USA presso le Nazioni Unite, in un incontro con António Guterres, Segretario generale dell'ONU, aveva confermato l'intenzione dell'Amministrazione USA di indirizzare verso cristiani, yazidi e altri gruppi religiosi minoritari presenti in Iraq, una quota parte dei fondi finora stanziati dagli Stati Uniti per i programmi di sviluppo organizzati e gestiti dalle agenzie legate alla Organizzazione delle Nazioni Unite. Tale intenzione era stata preannunciata dal Vice Presidente USA Mike Pence lo scorso 25 ottobre, nel suo intervento alla cena di solidarietà annuale per i cristiani in Medio Oriente, promossa a Washington dall'organizzazione USA In Defense of Christians. "Non ci affideremo più solo alle Nazioni Unite per aiutare i cristiani perseguitati e le minoranze” aveva detto Pence in quell'occasione, riferendo che le agenzie federali "lavoreranno fianco a fianco con gruppi di fede e organizzazioni private per aiutare coloro che sono perseguitati per la loro fede".
In una recente intervista, il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako ha fatto notare che “negli ultimi anni in Medio Oriente i cristiani hanno sofferto ingiustizie, violenze e terrorismo. Ma questo è accaduto anche agli altri loro fratelli iracheni musulmani, e a quelli di altre fedi religiose. Non bisogna separare i cristiani dagli altri, perché in quel modo si alimenta la mentalità settaria”.
D'ora in poi gli Stati Uniti potrebbero convogliare aiuti diretti a milizie e gruppi armati di auto-difesa organizzati da cristiani nelle aree mediorientali, a cominciare dalla Piana di Ninive. La notizia è stata diffusa e enfatizzata da Clarion Project , organizzazione lobbistica con sede a Washington, finanziata con donazioni di decine di milioni di dollari, che ha come propria “mission” specifica la sensibilizzazione dell'opinione pubblica globale intorno ai “pericoli dell'estremismo islamico”. Secondo quanto riportato da Clarion Project, il Congresso USA ha votato un emendamento al National Defense Authorization Act 2018 nel quale si richiama il governo iracheno a garantire che munizioni e equipaggiamenti di difesa siano forniti a gruppi sunniti, curdi e cristiani, compresi i gruppi minoritari della Piana di Ninive, e si aggiunge che d'ora in poi anche gli Stati Uniti, per via diretta, " fornirebbero armi, addestramento e attrezzature adeguate agli elementi sottoposti al Consiglio della Piana di Ninive". Clarion Project riferisce anche che lo stesso disegno di legge approvato dal Congresso USA prevede per il 2018 uno stanziamento di 1,3 miliardi di dollari per aiuti militari all'esercito iracheno, alle milizie Peshmerga della Regione autonoma del Kurdistan iracheno e anche alle milizie locali organizzate su base etnico-religiosa.
Clarion Project rivendica di aver contribuito con le proprie attività di lobbying all'approvazione dell'emendamento inserito nel progetto di legge, che ora sarà sottoposto alla firma del Presidente Donald Trump.
Lo scorso 21 novembre l'Ambasciatrice Nikki Haley, Rappresentante permanente degli USA presso le Nazioni Unite, in un incontro con António Guterres, Segretario generale dell'ONU, aveva confermato l'intenzione dell'Amministrazione USA di indirizzare verso cristiani, yazidi e altri gruppi religiosi minoritari presenti in Iraq, una quota parte dei fondi finora stanziati dagli Stati Uniti per i programmi di sviluppo organizzati e gestiti dalle agenzie legate alla Organizzazione delle Nazioni Unite. Tale intenzione era stata preannunciata dal Vice Presidente USA Mike Pence lo scorso 25 ottobre, nel suo intervento alla cena di solidarietà annuale per i cristiani in Medio Oriente, promossa a Washington dall'organizzazione USA In Defense of Christians. "Non ci affideremo più solo alle Nazioni Unite per aiutare i cristiani perseguitati e le minoranze” aveva detto Pence in quell'occasione, riferendo che le agenzie federali "lavoreranno fianco a fianco con gruppi di fede e organizzazioni private per aiutare coloro che sono perseguitati per la loro fede".
In una recente intervista, il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako ha fatto notare che “negli ultimi anni in Medio Oriente i cristiani hanno sofferto ingiustizie, violenze e terrorismo. Ma questo è accaduto anche agli altri loro fratelli iracheni musulmani, e a quelli di altre fedi religiose. Non bisogna separare i cristiani dagli altri, perché in quel modo si alimenta la mentalità settaria”.