By Fides
I due Primati delle Chiese siro-antiochene – il Patriarca siro ortodosso
Ignatius Aphrem II e il Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III
Younan – hanno sottoscritto e inviato una lettera ai massimi
rappresentanti delle istituzioni irachene (Capo di Stato, Primo Ministro
e Presidente del Parlamento) per chiedere che la Costituzione riconosca
e includa l'etnia “sira” tra le componenti etniche dell'Iraq nominate
dalla carta costituzionale. Tale misura è stata richiesta dai due
Patriarchi come atto dovuto per garantire “il diritto del nostro
popolo”. La firma congiunta delle lettere è avvenuta sabato 1° ottobre
in occasione della visita resa dal Patriarca siro cattolico Ignatius
Youssif III presso la residenza patriarcale nel Monastero di Mor Yacoub
Baradeus a Atchaneh, Bikfaya, dove si è da poco concluso il Sinodo
della Chiesa siro-ortodossa.
La tendenza a identificarsi e a rivendicare la propria natura di componenti “etniche” condiziona in maniera ricorrente e a volte controversa la vita delle Chiese e delle comunità cristiane orientali. Di recente, i due Primati delle Chiese siro-antiochene avevano già condiviso una iniziativa congiunta di rivendicazione sul terreno politico-istituzionale (vedi Fides 11/5/2016), quando avevano sottoscritto un documento per chiedere che un seggio nel Parlamento libanese fosse riservato a un rappresentante politico appartenente alla Chiesa siro-ortodossa, e un altro seggio fosse garantito per regolamento ad un rappresentante della comunità siro-cattolica.
La tendenza a identificarsi e a rivendicare la propria natura di componenti “etniche” condiziona in maniera ricorrente e a volte controversa la vita delle Chiese e delle comunità cristiane orientali. Di recente, i due Primati delle Chiese siro-antiochene avevano già condiviso una iniziativa congiunta di rivendicazione sul terreno politico-istituzionale (vedi Fides 11/5/2016), quando avevano sottoscritto un documento per chiedere che un seggio nel Parlamento libanese fosse riservato a un rappresentante politico appartenente alla Chiesa siro-ortodossa, e un altro seggio fosse garantito per regolamento ad un rappresentante della comunità siro-cattolica.