By Zenit, 8 febbraio 2011
Tra le tensioni che si vivono in Medio Oriente, i Vescovi e la Santa Sede sono preoccupati per le difficoltà che attraversano le comunità cristiane.
E' giunta a questa conclusione la seconda riunione del Consiglio Speciale per il Medio Oriente della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, riunita a Roma il 20 e il 21 gennaio per aiutare Benedetto XVI ad applicare le conclusioni dell'assemblea sinodale per questa zona del pianeta, celebrata nell'ottobre scorso.
“Dai contributi dei singoli Membri si è potuto constatare che le condizioni socio-politiche generali restano tese in vari Paesi del Medio Oriente”, spiega un comunicato conclusivo diffuso questo martedì.
“Le comunità cristiane soprattutto nei luoghi duramente colpiti da violenze e attentati hanno bisogno di sostegno materiale e morale e hanno diritto di esercitare la loro libertà di culto e di religione”, afferma il testo.
“Il rispetto delle comunità cristiane aiuta a spegnere in Medio Oriente eventuali focolai anti cristiani, ad arrestare l’emigrazione dei cristiani dalla regione, loro terra nativa, e favorisce il bene comune”, aggiungono i membri del consiglio sinodale.
L'incontro è servito per assistere Benedetto XVI nella preparazione e nella redazione dell'esortazione apostolica postsinodale che sarà firmata dal Pontefice stesso e raccoglierà le proposte sorte dal primo Sinodo per il Medio Oriente nella storia della Chiesa.
Tra i partecipanti c'erano il Cardinale Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto), Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano), Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini, e monsignor Shlemon Warduni, Vescovo di Curia del Patriarcato di Babilonia dei Caldei (Iraq).
Tra le tensioni che si vivono in Medio Oriente, i Vescovi e la Santa Sede sono preoccupati per le difficoltà che attraversano le comunità cristiane.
E' giunta a questa conclusione la seconda riunione del Consiglio Speciale per il Medio Oriente della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, riunita a Roma il 20 e il 21 gennaio per aiutare Benedetto XVI ad applicare le conclusioni dell'assemblea sinodale per questa zona del pianeta, celebrata nell'ottobre scorso.
“Dai contributi dei singoli Membri si è potuto constatare che le condizioni socio-politiche generali restano tese in vari Paesi del Medio Oriente”, spiega un comunicato conclusivo diffuso questo martedì.
“Le comunità cristiane soprattutto nei luoghi duramente colpiti da violenze e attentati hanno bisogno di sostegno materiale e morale e hanno diritto di esercitare la loro libertà di culto e di religione”, afferma il testo.
“Il rispetto delle comunità cristiane aiuta a spegnere in Medio Oriente eventuali focolai anti cristiani, ad arrestare l’emigrazione dei cristiani dalla regione, loro terra nativa, e favorisce il bene comune”, aggiungono i membri del consiglio sinodale.
L'incontro è servito per assistere Benedetto XVI nella preparazione e nella redazione dell'esortazione apostolica postsinodale che sarà firmata dal Pontefice stesso e raccoglierà le proposte sorte dal primo Sinodo per il Medio Oriente nella storia della Chiesa.
Tra i partecipanti c'erano il Cardinale Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto), Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano), Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini, e monsignor Shlemon Warduni, Vescovo di Curia del Patriarcato di Babilonia dei Caldei (Iraq).