By Baghdadhope
A Karamles, il villaggio cristiano nel nord dell'Iraq che sta diventando il simbolo delle morti violente che in questi anni hanno decimato la comunità cristiana, che già ha visto le cerimonie funebri di Padre Ragheed Ghanni e dei tre diaconi uccisi con lui lo scorso anno a Mosul, e dei tre giovani che scortavano Monsignor Rahho il giorno del suo rapimento, il dolore e la pena oggi saranno grandi.
La morte di un vescovo così amato, le modalità del suo rapimento, un vero e proprio agguato, e quelle del ritrovamento del suo corpo, sepolto in una discarica, una linea ed un cerchio di gesso tracciati in terra ad indicarne il luogo preciso, sono gli ennesimi segni della debolezza di una comunità che sebbene non sia partecipe di nessuna guerra interna per il potere ne è vittima.
E' a Karamles, circondata e letteralmente blindata dalle forze di sicurezza, irachene, ma anche quelle curde che oggi vi scorteranno i sacerdoti ed i vescovi che vivono in Kurdistan, che si svolgeranno nel primo pomeriggio i funerali di Monsignor Faraj Paulus Rahho.
E' a Karamles che il vescovo sarà seppellito perchè, benchè nato a Mosul, "sarebbe troppo pericoloso andarci" ha dichiarato a Baghdadhope una fonte del patriarcato caldeo.
E' a Karamles che oggi è attesa la chiesa irachena. Dopo un primo momento in cui era stato riferito che il patriarca della chiesa caldea, il Cardinale Emmanuel III Delly, non sarebbe stato presente alla cerimonia ma rappresentato da uno dei vescovi vicari di Baghdad, ieri sera è arrivata invece la conferma della sua presenza.
Per ragioni di sicurezza, ma anche per le ovvie difficoltà di organizzazione che una tale cerimonia comporta non è stata ancora data la lista dei partecipanti. Si può ipotizzare però la presenza dell'intero episcopato caldeo in Iraq, dei vescovi cristiani di Mosul, cattolici e non, e di tutti i sacerdoti, le suore ed i fedeli che riusciranno ad arrivare.