"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

12 febbraio 2008

Mons. Sako: Alunni cristiani rapiti rifiutano di convertirsi all'Islam. Rilasciati.

Fonte: SIR

“La settimana scorsa in una strada che porta a Baghdad alcuni terroristi hanno rapito 40 alunni di una scuola. Fra loro anche 3 cristiani ai quali è stato imposto di convertirsi all’islam. I 3 giovani si sono rifiutati con forza dicendo di essere pronti a morire per la loro fede. La conclusione è stata che tutti i 40 studenti sono stati liberati”. A raccontare l’episodio al Sir è mons. Louis Sako, vescovo di Kirkuk che oggi incontra la delegazione di Pax Christi, da ieri in Iraq per una visita di solidarietà alle comunità cristiane. “Quello accaduto ai tre giovani cristiani significa che, pur tra tante difficoltà, i nostri fedeli non perdono la fede e la speranza, anzi le rafforzano” sottolinea mons. Sako che per questa Quaresima ha scelto di coniugare la riconciliazione con la solidarietà.
“Nella diocesi di Kirkuk ho lanciato un appello per sensibilizzare i fedeli alla difficoltà dei fratelli più poveri e dei profughi. Nelle chiese abbiamo esposto davanti all'altare una scatola col motto: ‘il bisognoso è mio fratello le tendo la mia mano’. Il denaro raccolto sarà distribuito durante la Settimana Santa ai poveri affinché possano celebrare la Pasqua”. Prosegue anche il cammino di riconciliazione con i musulmani e con le altre chiese cristiane: “anche in Quaresima i nostri fratelli islamici vengono a trovarci, ma per promuovere delle iniziative ci vuole tempo e bisogna imparare. Con gli esponenti delle altre chiese abbiamo creato un consiglio di 30 persone cui spetta far sentire la voce dei cristiani. Questa notizia è stata ben accolta anche dalle autorità civili. La settimana scorsa, poi, abbiamo incontrato il presidente della Repubblica Jalal Al Talibani durante la sua visita a Kirkuk. Gli abbiamo presentato il progetto e ci ha incoraggiato. Con lui abbiamo parlato del futuro della città e anche dal ruolo dei cristiani che sono un pò ai margini della vita politica”.