By Fides
L'equipe della Caritas irachena operante nella regione di Dohuk, nel Kurdistan iracheno, ha attivato il programma di sostegno che prevede la distribuzione di aiuti e la fornitura di assistenza a 6mila famiglie di rifugiati sparse in diverse zone della provincia dell'omonimo Governatorato.
Nelle prossime settimane, il ritmo delle iniziative umanitarie della Caritas a favore dei rifugiati della regione verrà intensificato.
Lo riferisce al website iracheno ankawa.com il dottor Imad Noel Noam, vice-direttore della sezione Caritas locale. I destinatari degli aiuti sono profughi musulmani, cristiani e yazidi, fuggiti da Mosul e dalla Piana di Ninive, cadute sotto il controllo dei jihadisti dello Stato Islamico.
Il programma prevede la distribuzione di beni di sussistenza – alimenti, vestiti, stufe - ad almeno cento famiglie ogni giorno, e l'organizzazione di programmi ricreativi per i bambini. Nella prima fase – spiegano i responsabili della Caritas – il tempo impiegato nella raccolta delle liste dei destinatari e lo scarso coordinamento con le agenzie governative e internazionali, hanno rallentato l'avvio del programma di aiuti. Ma adesso la distribuzione dei viveri e del materiale avviene a pieno regime, in luoghi e tempi prestabiliti.
L'equipe della Caritas irachena operante nella regione di Dohuk, nel Kurdistan iracheno, ha attivato il programma di sostegno che prevede la distribuzione di aiuti e la fornitura di assistenza a 6mila famiglie di rifugiati sparse in diverse zone della provincia dell'omonimo Governatorato.
Nelle prossime settimane, il ritmo delle iniziative umanitarie della Caritas a favore dei rifugiati della regione verrà intensificato.
Lo riferisce al website iracheno ankawa.com il dottor Imad Noel Noam, vice-direttore della sezione Caritas locale. I destinatari degli aiuti sono profughi musulmani, cristiani e yazidi, fuggiti da Mosul e dalla Piana di Ninive, cadute sotto il controllo dei jihadisti dello Stato Islamico.
Il programma prevede la distribuzione di beni di sussistenza – alimenti, vestiti, stufe - ad almeno cento famiglie ogni giorno, e l'organizzazione di programmi ricreativi per i bambini. Nella prima fase – spiegano i responsabili della Caritas – il tempo impiegato nella raccolta delle liste dei destinatari e lo scarso coordinamento con le agenzie governative e internazionali, hanno rallentato l'avvio del programma di aiuti. Ma adesso la distribuzione dei viveri e del materiale avviene a pieno regime, in luoghi e tempi prestabiliti.