Fonte: SIR
Seggi aperti oggi in Giordania per gli iracheni rifugiati: “alle urne – dichiara al Sir, padre Raymond Moussalli, vicario patriarcale caldeo per la Giordania - arrivano persone scioccate per le ultime violenze in Iraq e soprattutto a Mosul, da dove, solo nelle ultime settimane, sono arrivate nel regno Hascemita circa 5 mila persone”. “La gente è sfiduciata circa il proprio futuro e quello del Paese, tuttavia vogliono votare per cercare di contribuire a migliorare la situazione. Come chiesa caldea in Giordania stiamo cercando di incoraggiarli al voto perché la nuova classe politica possa adoperarsi per riunire tutto il popolo dentro i confini nazionali”.
La speranza, non taciuta, è che “nel nuovo parlamento ci possano essere anche deputati cristiani capaci di far sentire la voce della minoranza su questioni riguardanti la sicurezza, il diritto, la giustizia. In Iraq i cristiani non sono degli estranei, tutt’altro: i primi abitanti dell’Iraq sono i cristiani, è bene ricordarlo”. Secondo il vicario sarebbero circa 400 mila gli iracheni rifugiati in Giordania (15 mila i cristiani, in maggioranza cattolici caldei), di questi almeno 100 mila hanno diritto al voto. I seggi allestiti dalla Commissione elettorale irachena sono 16, quasi tutti nella capitale Amman, dove vive la gran parte dei rifugiati.