"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

16 marzo 2010

ASIA/IRAQ - “I cristiani entrino nella coalizione di governo”, dice Mons. Warduni

Fonte: Fides

“Incoraggiamo i laici cristiani impegnati in politica ad assumersi in pieno le loro responsabilità; anche, se ve ne fosse la possibilità, entrando nella coalizione di governo, per dare un contributo diretto a un Iraq dove trionfino la pace, la sicurezza, i diritti”:
è l’auspicio espresso in un colloquio con l’Agenzia Fides da S. Ecc. Mons. Shlemon Warduni, Vescovo Ausiliare del Patriarcato Caldeo di Baghdad, mentre nello scenario post elettorale iracheno vanno delineandosi risultati positivi per l’alleanza del Primo Ministro Al-Maliki e per la lista nazionalista dell’ex premier Iyad Allawi.“Non è facile commentare oggi il complicato quadro di questa fase post-elettorale. Ma un fatto va segnalato: il rischio maggiore è che i partiti e le fazioni pensino ai propri interessi, dimenticando il bene comune del paese”, sottolinea il Vescovo. “Anche per i cristiani presenti in politica è necessaria l’unità: chiediamo di superare le frammentazioni e le divisioni etniche e confessionali, unendosi per un bene più grande. Altrimenti i cristiani saranno emarginati, divenendo insignificanti sulla scena pubblica”.“Nutriamo la profonda speranza che Dio illumini la mente e il cuore dei governanti perché pensino e agiscano per il vero bene del popolo iracheno, cioè pace e sicurezza. Speriamo in un governo forte e stabile, che realizzi le promesse della campagna elettorale, anche grazie al sostegno della comunità internazionale”, nota a Fides Mons. Warduni.
Sulle attuali condizioni della comunità cristiana in Iraq, il Vescovo afferma: “Sembra vi sia un leggero miglioramento, rispetto alle violenze pre-elettorali. Questo dipende anche dal fatto che abbiamo alzato la voce verso Dio e verso il mondo intero per chiedere aiuto. I cristiani oggi sono chiamati a vivere in questa delicata situazione, compiendo sacrifici, senza pensare solo alla fuga dal paese. Per questo non ci stanchiamo di chiedere il sostegno della preghiera a tutti i cristiani del mondo”.
Sul progetto di creare una Unità amministrativa a maggioranza cristiana nella Piana di Ninive, Mons. Warduni spiega che “sarebbe inaccettabile se fosse un ghetto: Diversamente, l’ipotesi va discussa, compresa, studiata, con la certezza che non deve e non potrebbe diventare l’unica enclave dove rinchiudere i cristiani in Iraq. La nostra missione è essere luce del mondo, sale della terra, lievito nella massa della nazione irachena”.