"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

5 marzo 2010

Gli occhi del mondo sulla difficile situazione degli iracheni cristiani

By Baghdadhope

Fonti delle notizie: Ankawa.com, USCCB

Il MEEC (Middle East Coluncil of Churches) riunitosi a Beirut ha pubblicato una lettera di condanna dei recenti avvenimenti che hanno colpito la comunità irachena cristiana in cui si chiede al governo di "punire severamente i colpevoli e di preservare la convivenza tra le genti". Nella lettera è anche espresso il timore che le violenze mirino a svuotare il paese della sua componente cristiana vittima già dal 2004 ed "importante componente del tessuto sociale nazionale".

Analoga lettera è stata resa nota dalla Chiesa Assira dell'Est il cui patriarca Mar Dinkha IV dalla sede del patriarcato a Chicago ha apertamente accusato il governo iracheno di non aver fatto nulla per difendere i suoi cittadini cristiani per la protezione dei quali viene richiesto l'intervento della comunità internazionale e delle Nazioni unite. Nel testo anche la richiesta di un'inchiesta sui fatti criminosi che hanno colpito la comunità e che i suoi diritti costituzionali vengano rispettati.

A chiedere al governo americano con una lettera al Generale James L. Jones, consigliere per la sicurezza nazionale, di trasmettere con urgenza a quello iracheno la richiesta di protezione per i cristiani è anche lo U.S. bishops’ Committee on International Justice and Peace che, secondo le parole di Mons. Howard J. Hubbard di Albany è "seriamente preoccupato" per ciò che è recentemente avvenuto a Mosul