Fonte: SIR
“Mons. Rahho, sottratto da mani e cuori violenti, ha seminato la Parola di Dio. Ora siamo pieni di speranza per il raccolto che si prepara”. Lo ha detto il card. Leonardo Sandri, prefetto per la Congregazione per le chiese orientali, durante la messa celebrata questa mattina in Vaticano in suffragio dell’arcivescovo di Mossul, mons. Rahho e di tutte le vittime della guerra in Iraq.
“Mons. Rahho, sottratto da mani e cuori violenti, ha seminato la Parola di Dio. Ora siamo pieni di speranza per il raccolto che si prepara”. Lo ha detto il card. Leonardo Sandri, prefetto per la Congregazione per le chiese orientali, durante la messa celebrata questa mattina in Vaticano in suffragio dell’arcivescovo di Mossul, mons. Rahho e di tutte le vittime della guerra in Iraq.
“La sofferenza di oggi – ha ricordato il cardinale – prepara frutti di riconciliazione nella comunità ecclesiale e nella chiesa caldea, e in tutto l’Iraq. Che la morte di mons. Rahho, le cui ultime ore sono nel calice di Cristo, possa far germogliare la pace ad ogni livello, radicata nella preghiera e sia da stimolo per tutta la chiesa caldea con i suoi vescovi, sacerdoti e fedeli”. Al termine del rito, cui erano presenti, tra gli altri, diplomatici di Paesi accreditati presso la Santa Sede come Slovenia, Paraguay, Usa, Irlanda, Argentina, Albania, Cipro e Iraq, il procuratore caldeo presso la Santa Sede, padre Philip Najim ha letto una lettera di ringraziamento del patriarca caldeo di Baghdad, card. Emmanuel III Delly, in cui invoca “pace e tranquillità per l’amato Iraq”. La messa, presieduta da Sandri, è stata concelebrata dai cardinali Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e Bernard Francis Law.