"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

30 aprile 2008

Rifugiati iracheni: Moussalli (Caldei di Giordania) "L'Occidente non taccia"

Fonte: SIR

"Le Nazioni Unite devono farsi carico dei rifugiati iracheni in Giordania (1 milione, ndr) , di questi 25 mila sono cristiani. La Giordania é un Paese piccolo e non riesce ad ospitare tutta questa massa di gente. In migliaia arrivano ancora tra sciiti, sunniti e cristiani"
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A denunciare la gravità dei profughi iracheni é padre Raymond Moussalli, vicario patriarcale dei caldei in Giordania. "Tutte queste persone vivono in condizioni di estrema precarietà - dice al Sir - riescono a mantenersi solo con i soldi che arrivano dai loro familiari in Usa, Australia o Europa. Molti lavorano in nero. Nessuno ha documenti, il permesso di soggiorno dura solo tre mesi e alla scadenza devono pagare una tassa di soggiorno giornaliera di circa 2 dollari. E devono pagare anche i bambini nati qui. Solo chi ha parenti all'estero può permettersi di vivere qui". Per fronteggiare questa situazione che ha riflessi "drammatici" anche sul campo della casa, dell'istruzione e della sanità, padre Moussalli invoca "un forte intervento delle Nazioni Unite. Come Chiesa siamo impegnati con la Caritas ma i nostri mezzi sono limitati". "L'Occidente - conclude - non taccia davanti alla tragedia irachena. Gli iracheni vogliono la pace ed amano la loro terra. Aiutateci a rientrare".