Fonte: SIR
"Le Nazioni Unite devono farsi carico dei rifugiati iracheni in Giordania (1 milione, ndr) , di questi 25 mila sono cristiani. La Giordania é un Paese piccolo e non riesce ad ospitare tutta questa massa di gente. In migliaia arrivano ancora tra sciiti, sunniti e cristiani".
"Le Nazioni Unite devono farsi carico dei rifugiati iracheni in Giordania (1 milione, ndr) , di questi 25 mila sono cristiani. La Giordania é un Paese piccolo e non riesce ad ospitare tutta questa massa di gente. In migliaia arrivano ancora tra sciiti, sunniti e cristiani".
A denunciare la gravità dei profughi iracheni é padre Raymond Moussalli, vicario patriarcale dei caldei in Giordania. "Tutte queste persone vivono in condizioni di estrema precarietà - dice al Sir - riescono a mantenersi solo con i soldi che arrivano dai loro familiari in Usa, Australia o Europa. Molti lavorano in nero. Nessuno ha documenti, il permesso di soggiorno dura solo tre mesi e alla scadenza devono pagare una tassa di soggiorno giornaliera di circa 2 dollari. E devono pagare anche i bambini nati qui. Solo chi ha parenti all'estero può permettersi di vivere qui". Per fronteggiare questa situazione che ha riflessi "drammatici" anche sul campo della casa, dell'istruzione e della sanità, padre Moussalli invoca "un forte intervento delle Nazioni Unite. Come Chiesa siamo impegnati con la Caritas ma i nostri mezzi sono limitati". "L'Occidente - conclude - non taccia davanti alla tragedia irachena. Gli iracheni vogliono la pace ed amano la loro terra. Aiutateci a rientrare".