"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

6 aprile 2008

Cristiani iracheni: una comunità assediata

By Baghdadhope

Photo by Ankawa.com


Così, grazie a Dio, si è sbagliato. Ieri, poco dopo l'uccisione di Padre Yousef Adel Abudi a Baghdad, una fonte della chiesa caldea aveva riferito a Baghdadhope il suo timore che l'omicidio poteva essere qualcosa di più di un semplice assassinio, ma piuttosto una trappola per attirare il maggior numero possibile di cristiani in occasione della cerimonia funebre: "un monento molto, molto pericoloso".
Come detto, grazie a Dio, la cerimonia funebre si è tenuta oggi nella chiesa siro-ortodossa di San Pietro e San Paolo nel quartiere centrale di Karrada, e nulla è accaduto. Nulla oltre al dolore che ha investito tutta la comunità cristiana della capitale e del paese. Una comunità che si sente assediata dalla violenza ed alla quale le parole di tristezza e di cordoglio inviate da Papa Benedetto XVI attraverso un telegramma firmato dal Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, all'arcivescovo siro ortodosso di Baghdad e Bassora, Mor Severius Jamil Hawa possono apparire lontane.
Una comunità che ha partecipato ai funerali in memoria di Padre Yousef cui erano presenti, come previsto ieri, rappresentanti delle diverse chiese irachene e del governo. C'erano molti sacerdoti siro ortodossi e Mor Severius Jamil Hawa che ha pronunciato l'orazione funebre, Mons. Avak Asadorian, vescovo della Chiesa Armena Apostolica e Segretario del Consiglio dei cristiani di Baghdad che oggi ha emesso un comunicato di condanna per l'uccisione di Fr. Yousef; Mons. Athanase Matti Shaba Matoka vescovo siro cattolico di Baghdad, Mons. Francis Assisi Chullikat, Nunzio Apostolico in Iraq e Giordania e Mons. Michael Crotty, anch'egli della nunziatura vaticana in Iraq. Per il governo centrale iracheno c'era Mr. Naufali Abdallah, responsabile dell’ufficio per gli affari dei non musulmani. Per la Chiesa caldea vi erano Mons. Andraous Abouna e lo stesso patriarca della chiesa, il Cardinale Mar Emmanuel III Delly, che in un'intervista a Reuters ha ricordato che molte persone di diverse religioni - cristiani, musulmani e Sabei - sono state uccise, ed ha dichiarato la disponibilità della comunità cristiana irachena a perdonare coloro che hanno commesso quei crimini in nome della "famiglia irachena".
Una famiglia che però, a dispetto di queste concilianti e pacifiche parole, sembra essere sempre più divisa. Se, infatti, nessuno può negare che molti rappresentanti di tutte le diverse religioni sono stati uccisi in Iraq, è anche vero che molti di questi omicidi possono essere collegati alla lotta per il potere ed a recenti ed antichi desideri di vendetta. Tutti i campi da cui la disarmata, piccola e pacifica comunità cristiana dovrebbe essere esclusa, ma in cui essa si trova, come di solito, presa tra due fuochi con nessuna altra speranza, per molti dei suoi membri, se non quella di lasciare il paese e ricostruirsi una nuova vita altrove.

Il website Ankawa.com ha pubblicato alcuni cenni biografici su Padre Yousef Adel Abudi
:
Nato nel 1961 a Baghdad
Laurea in ingegneria elettrotecnica ed impiego per il Ministero dei trasporti e delle comunicazioni.
Sacerdote da 2001 e successivamente parroco della chiesa siro ortodossa di Mar Benham nel distretto di Dora/Mechanic.
Dopo la distruzione della chiesa di Mar Benham trasferimento in quella di San Pietro e San Paolo.
Sposato con la signora Lamia non aveva figli, come erroneamente riportato in precedenza da Baghdadhope.