Fonte: SIR
“Con lui hanno voluto colpire il suo impegno nel campo del dialogo, della tolleranza e della riconciliazione che sono i valori di cui oggi l’Iraq ha grande bisogno. La tattica è dividere il popolo iracheno”. Il procuratore caldeo presso la Santa Sede, padre Philip Najim, così ricorda il sacerdote siro-ortodosso, Youssef Adel, ucciso lo scorso 5 aprile a Baghdad e del quale ieri sono stati celebrati i funerali alla presenza di molti rappresentanti cristiani. Padre Adel era direttore di una scuola frequentata da studenti cristiani e musulmani. “Io stesso ho studiato in scuole caldee dove la maggiorparte degli studenti era di religione musulmana – dice al Sir il Procuratore - le scuole sono aperte a tutti proprio per dare un servizio al Paese. Non c’è nessuna distinzione tra cristiani, cattolici, musulmani. Un esempio di convivenza che oggi i criminali vogliono distruggere”. “Il Governo non riesce a garantire sicurezza - prosegue - ogni giorno vengono uccise molte persone e di queste non si conosceranno mai i colpevoli. E’ quanto sta accadendo per mons. Rahho, l’arcivescovo di Mossul. Non si può dire che i rapitori di mons. Rahho sono stati catturati e dopo settimane non si sa a che punto sono le indagini. Il governo deve dare risposte alla comunità internazionale, al popolo iracheno e alla chiesa caldea, è una questione di credibilità”.
“Con lui hanno voluto colpire il suo impegno nel campo del dialogo, della tolleranza e della riconciliazione che sono i valori di cui oggi l’Iraq ha grande bisogno. La tattica è dividere il popolo iracheno”. Il procuratore caldeo presso la Santa Sede, padre Philip Najim, così ricorda il sacerdote siro-ortodosso, Youssef Adel, ucciso lo scorso 5 aprile a Baghdad e del quale ieri sono stati celebrati i funerali alla presenza di molti rappresentanti cristiani. Padre Adel era direttore di una scuola frequentata da studenti cristiani e musulmani. “Io stesso ho studiato in scuole caldee dove la maggiorparte degli studenti era di religione musulmana – dice al Sir il Procuratore - le scuole sono aperte a tutti proprio per dare un servizio al Paese. Non c’è nessuna distinzione tra cristiani, cattolici, musulmani. Un esempio di convivenza che oggi i criminali vogliono distruggere”. “Il Governo non riesce a garantire sicurezza - prosegue - ogni giorno vengono uccise molte persone e di queste non si conosceranno mai i colpevoli. E’ quanto sta accadendo per mons. Rahho, l’arcivescovo di Mossul. Non si può dire che i rapitori di mons. Rahho sono stati catturati e dopo settimane non si sa a che punto sono le indagini. Il governo deve dare risposte alla comunità internazionale, al popolo iracheno e alla chiesa caldea, è una questione di credibilità”.
A breve il testo completo dell'intervista del SIR