"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

15 ottobre 2007

Mosul: trattative in corso per la liberazione dei sacerdoti rapiti

Fonte: MISNA
Trattative sono in corso per la liberazione di padre Pius Afas e padre Mazen Ishoa, i due sacerdoti rapiti a Mosul sabato. Lo riferiscono fonti della MISNA a Mosul esprimendo ottimismo sulla possibilità che i due siano liberati molto presto, “forse oggi stesso”. Padre Afas e padre Ishoa erano stati bloccati da un numero imprecisato di uomini armati sabato pomeriggio intorno alle 16 mentre si trovavano nel quartiere al-Thawra: i sacerdoti si stavano dirigendo nella chiesa di Fatima, nel quartiere di al-Faisaliya, dove erano attesi per la celebrazione di un funerale. “Non possiamo dire di più per non compromettere le trattative - hanno riferito le fonti della MISNA – ma restiamo fiduciosi”. Padre Afas, 60 anni, è stato direttore di una rivista cattolica, padre Ishoa è stato ordinato sacerdote poco tempo fa. Secondo alcune fonti, i rapitori sarebbero criminali comuni e avrebbero chiesto un riscatto. Ieri Papa Benedetto XVI, nell’Angelus domenicale, unendosi a quanti hanno a cuore “il futuro della regione", si è rivolto ai rapitori: “Faccio appello a loro perché rilascino prontamente i due religiosi e ribadisco ancora una volta che la violenza non porta a nulla”.
“Per quanto mi risulta i due padri Pius Afas e Mazen Ishoa sono ancora nelle mani dei loro rapitori”: lo ha detto monsignor Basile Georges Casmoussa, arcivescovo di Mosul di rito siro-cattolico, contattato dalla MISNA nella città settentrionale irachena. Le parole dell’arcivescovo smentiscono la notizia diffusa stamani dall’agenzia di stampa AINA (Assyrian international news agency), secondo la quale i due sarebbero stati liberati ieri. “La notizia non è vera, l’ultimo contatto con i rapitori è stato ieri sera quando hanno telefonato chiedendo il pagamento di un riscatto di 1 milione di dollari. Una cifra che non è nelle nostre possibilità” ha aggiunto l’arcivescovo di Mosul parlando con la MISNA. “Questa mattina abbiamo richiamato più volte i rapitori, ma finora non abbiamo avuto risposta. Siamo comunque fiduciosi e preghiamo per la liberazione dei nostri due sacerdoti” ha concluso monsignor Casmoussa.
Stamattina fonti della MISNA avevano espresso ottimismo sulla possibilità che i due sacerdoti possano essere liberati molto presto, “forse oggi stesso”