"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

9 luglio 2007

Monsignor Sako (Kirkuk) "Intervenga l'ONU"

Fonte: SIR abcd Click on "leggi tutto" for the article by SIR

"Cambiare i programmi dell’insegnamento della religione nelle scuole, in casa e in generale nei luoghi di culto, riformare il clero perrenderlo sempre più attento alla società moderna e spingere i governi a rispettare i diritti umani”
. A pochi giorni dall’attentato ad Emerli (Kirkuk), unodei più sanguinosi dal 2003, dove un camion bomba ha provocato oltre 170 morti e 250 feriti, a parlare è lo stesso vescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako che propone la sua ‘ricetta’ per fronteggiare l’ondata di violenza che sta colpendo sempre più gravemente l’Iraq. “Gli attentati terroristici colpiscono tutti gli iracheni senza fare distinzione tra le religioni” dichiara al Sir. “Assalti armati, uccisioni, rapimenti sono una realtà quotidiana e i sobillatori sono imembri del disciolto partito Baath, i criminali rilasciati dal regime prima dellaguerra, i combattenti arabi (Moujahidin) e i fondamentalisti musulmani. Tutti –spiega mons. Sako – vogliono impedire il progetto di un Iraq democratico, pluralista e moderno. I criminali cercano soldi, i membri del partito vogliono ilpotere, i fondamentalisti pensano di essere i depositari dell’unica verità e pertanto coloro che la rifiutano vanno annientati”. In questa situazione i cristiani sono le “prime vittime perché sono assimilati agli americani e poichémolti di loro sono relativamente benestanti, diventano anche obiettivi di rapimenti”. Tuttavia, conclude il presule caldeo, “è possibile ricostruire il Paese sotto l’egida dell’Onu”.

MGR. SAKO (KIRKUK), "UN INTERVENTION IS IN ORDER"
“Changing the teaching of religions in the schools, at home and generally in all places of worship, reforming the clergy to make it more and more attentive to modern society, and pushing the governments to respect human rights”. A few days after the terrorist attack in Emerli (Kirkuk), one of the bloodiest since 2003, where a truck bomb killed over 170 people and wounded 150, it is the bishop of Kirkuk, mgr. Louis Sako, who speaks and offers his ‘recipe’ to face the upsurge of violence that is hitting Iraq more and more seriously. “The terrorist attacks hit all the Iraqis, without distinction of religion”, he stated to SIR. “Armed attacks, murders, abductions are a daily fact, and the troublemakers are members of the defunct Baath party, the criminals freed by the regime before the war, the Arab fighters (Moujahidin) and the Muslim fundamentalists. Everyone – explains mgr. Sako – wants to hinder the roadmap to a democratic, pluralist and modern Iraq. The criminals are after money, the party members are after power, the fundamentalists think they can be the guardians of the only truth and therefore those who reject it must be wiped out”. In this scenario, the Christians are the “first victims because they are compared to the Americans and, because many of them are comparatively wealthy, they are also kidnapped”. However concludes the Chaldean bishop, “the country can be rebuilt with the help of the UN”.