Fonte: SIR
“Tutto quello che può servire per mantenere alta l’attenzione sulla situazione, grave, in cui versa la minoranza cristiana in Medio Oriente in generale è gradito”. Così il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, si è espresso sulla “Manifestazione nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”, promossa stasera, a Roma, su iniziativa del vice direttore del Corriere della Sera, Magdi Allam. “Per quanto riguarda i cristiani di Terra Santa – ha dichiarato al Sir il Custode - non si può parlare di persecuzione ma sicuramente di difficoltà. Il problema per la presenza cristiana c’è ed è reale, e qualsiasi iniziativa tesa a farlo conoscere è utile”. Tuttavia, ha aggiunto, “sarebbe bene evitare qualsiasi strumentalizzazione politica”. L’opera di sensibilizzazione che può nascere da queste manifestazioni, per padre Pizzaballa, non potrà che rafforzare “l’impegno non nuovo, almeno per la Chiesa, che da lunghissimo tempo si sta prodigando per le minoranze cristiane in ogni parte del mondo. La Chiesa non è esperta in marketing, e magari non riesce a far conoscere quello che fa a favore dei cristiani, ma, come si dice, è una grande esperta di umanità ed è sempre stata vicina ai suoi figli in difficoltà e perseguitati”.
“Tutto quello che può servire per mantenere alta l’attenzione sulla situazione, grave, in cui versa la minoranza cristiana in Medio Oriente in generale è gradito”. Così il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, si è espresso sulla “Manifestazione nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”, promossa stasera, a Roma, su iniziativa del vice direttore del Corriere della Sera, Magdi Allam. “Per quanto riguarda i cristiani di Terra Santa – ha dichiarato al Sir il Custode - non si può parlare di persecuzione ma sicuramente di difficoltà. Il problema per la presenza cristiana c’è ed è reale, e qualsiasi iniziativa tesa a farlo conoscere è utile”. Tuttavia, ha aggiunto, “sarebbe bene evitare qualsiasi strumentalizzazione politica”. L’opera di sensibilizzazione che può nascere da queste manifestazioni, per padre Pizzaballa, non potrà che rafforzare “l’impegno non nuovo, almeno per la Chiesa, che da lunghissimo tempo si sta prodigando per le minoranze cristiane in ogni parte del mondo. La Chiesa non è esperta in marketing, e magari non riesce a far conoscere quello che fa a favore dei cristiani, ma, come si dice, è una grande esperta di umanità ed è sempre stata vicina ai suoi figli in difficoltà e perseguitati”.