By Baghdadhope
Immaginate Napoli. Immaginate tutti i suoi 1.004.500 abitanti.* Ora immaginatela quasi completamente vuota. I negozi chiusi. Le strade silenziose. Le finestre serrate.
Ora immaginate che solo 33.115 persone la abitino ancora.
Ed adesso chiedetevi che fine hanno fatto le altre 1.037.615 che non vi vivono più.
Impressionante? Questi numeri, rapportati ad una fantasiosa realtà italiana, in Iraq sono quitidianità, anche se non riguardano una sola città.
1.037.615 è il numero di iracheni che la Mezza Luna Rossa ha definito, in un rapporto del 5 luglio scorso, IDPs, (Internally Displaced Persons) persone cioè che hanno dovuto abbandonare le proprie case per fuggire altrove ma senza varcare confini nazionali. Un fenomeno che, sebbene già esistente, è peggiorato, secondo il rapporto citato dall’agenzia IRIN, a partire dal 22 febbraio 2006, il giorno della distruzione della moschea sciita di Samarra che ha innescato la lotta senza quartiere tra sciiti e sunniti, e che procede al ritmo di 80/100.000 sfollati in più al mese.
A queste persone la Mezza Luna Rossa, secondo l’IRIN l’unica agenzia umanitaria operante in Iraq, cerca di dare un aiuto.
Tra quegli sfollati molti sono gli iracheni cristiani, specialmente di Baghdad, che sono fuggiti nel nord alla ricerca della salvezza che per ora il territorio controllato dal Governo Regionale Curdo sta dando loro, e che si sono rivolti alle chiese per avere un sostegno per ricominciare una nuova vita partendo molte volte dal nulla.
Alcuni di questi iracheni cristiani hanno ricevuto in questi giorni aiuto proprio dalla Mezza Luna Rossa che ha distribuito generi alimentari e di prima necessità attraverso la chiesa caldea di Mar Qardagh, ad Ankawa.
A raccontarlo è il parroco della chiesa, Padre Rayan P. Atto, che da mesi, insieme agli altri sacerdoti e vescovi, affronta quotidianamente la difficoltà di aiutare queste persone, queste famiglie senza più radici, per le quali ogni aiuto è necessario.
“Distribuire aiuti alla popolazione attraverso una chiesa non è il sistema usuale per la Mezza Luna Rossa” aggiunge il sacerdote “ma qui niente è usuale, e gli sfollati cristiani e musulmani sono ugualmente poveri.”
Così, nell’Iraq dilaniato dalle lotte tra fazioni, qualcosa unisce: l’amara sorte di chi, forse, neanche sapeva cosa fosse un IDP finchè non lo ha provato sulla propria pelle.
Immaginate Napoli. Immaginate tutti i suoi 1.004.500 abitanti.* Ora immaginatela quasi completamente vuota. I negozi chiusi. Le strade silenziose. Le finestre serrate.
Ora immaginate che solo 33.115 persone la abitino ancora.
Ed adesso chiedetevi che fine hanno fatto le altre 1.037.615 che non vi vivono più.
Impressionante? Questi numeri, rapportati ad una fantasiosa realtà italiana, in Iraq sono quitidianità, anche se non riguardano una sola città.
1.037.615 è il numero di iracheni che la Mezza Luna Rossa ha definito, in un rapporto del 5 luglio scorso, IDPs, (Internally Displaced Persons) persone cioè che hanno dovuto abbandonare le proprie case per fuggire altrove ma senza varcare confini nazionali. Un fenomeno che, sebbene già esistente, è peggiorato, secondo il rapporto citato dall’agenzia IRIN, a partire dal 22 febbraio 2006, il giorno della distruzione della moschea sciita di Samarra che ha innescato la lotta senza quartiere tra sciiti e sunniti, e che procede al ritmo di 80/100.000 sfollati in più al mese.
A queste persone la Mezza Luna Rossa, secondo l’IRIN l’unica agenzia umanitaria operante in Iraq, cerca di dare un aiuto.
Tra quegli sfollati molti sono gli iracheni cristiani, specialmente di Baghdad, che sono fuggiti nel nord alla ricerca della salvezza che per ora il territorio controllato dal Governo Regionale Curdo sta dando loro, e che si sono rivolti alle chiese per avere un sostegno per ricominciare una nuova vita partendo molte volte dal nulla.
Alcuni di questi iracheni cristiani hanno ricevuto in questi giorni aiuto proprio dalla Mezza Luna Rossa che ha distribuito generi alimentari e di prima necessità attraverso la chiesa caldea di Mar Qardagh, ad Ankawa.
A raccontarlo è il parroco della chiesa, Padre Rayan P. Atto, che da mesi, insieme agli altri sacerdoti e vescovi, affronta quotidianamente la difficoltà di aiutare queste persone, queste famiglie senza più radici, per le quali ogni aiuto è necessario.
“Distribuire aiuti alla popolazione attraverso una chiesa non è il sistema usuale per la Mezza Luna Rossa” aggiunge il sacerdote “ma qui niente è usuale, e gli sfollati cristiani e musulmani sono ugualmente poveri.”
Così, nell’Iraq dilaniato dalle lotte tra fazioni, qualcosa unisce: l’amara sorte di chi, forse, neanche sapeva cosa fosse un IDP finchè non lo ha provato sulla propria pelle.