By Vatican News
Federico Piana
“Aspettiamo il Papa in Iraq con tutto il cuore”.
Monsignor Basel Yaldo, vescovo ausiliare di Baghdad e coordinatore generale del viaggio per la Chiesa irachena, ha la voce rotta dall’emozione quando ricorda che la visita del Pontefice, prevista dal 5 all’8 marzo prossimi, sarà la prima volta in assoluto di un successore di Pietro in quel Paese dell’Asia occidentale.
“Sono decenni – dice- che aspettiamo un Papa. Per noi sarà davvero un evento storico”.
Speranza per tutto il popolo
Monsignor Basel Yaldo, vescovo ausiliare di Baghdad e coordinatore generale del viaggio per la Chiesa irachena, ha la voce rotta dall’emozione quando ricorda che la visita del Pontefice, prevista dal 5 all’8 marzo prossimi, sarà la prima volta in assoluto di un successore di Pietro in quel Paese dell’Asia occidentale.
“Sono decenni – dice- che aspettiamo un Papa. Per noi sarà davvero un evento storico”.
Speranza per tutto il popolo
Il motto scelto per il viaggio sintetizza, in una sola frase, le aspirazioni ed i sogni di un popolo vessato dalle guerre e dilaniato dagli attentati terroristici: “Siete tutti fratelli”. “Nel logo, oltre a questa frase, c’è una colomba bianca, simbolo di pace. Noi vogliamo ottenere questa pace e siamo sicuri che la visita di Papa Francesco porterà speranza a tutti gli iracheni, non solo ai cristiani” afferma Basel Yaldo.
Incontro interreligioso e preghiera per le vittime delle violenze
Le tappe toccheranno la capitale, Baghdad, ma anche Najaf, Ur, Erbil, Mosul e Qaraqosh. Monsignor Basel Yaldo spiega che “ad Ur dei caldei, da dove Abramo partì per la sua missione, si svolgerà un incontro di tutte le religioni presenti in Iraq, al quale seguirà un momento congiunto di preghiera. A Mosul, città della quale sono originari la maggioranza dei cristiani della Nazione, il Papa pregherà per le vittime delle violenze che si sono consumate durante l’occupazione dell’Is: da questa terra sono fuggiti più di 120 mila cristiani in una sola notte, abbandonando le proprie case per non essere uccisi”.
Nel villaggio che aiuta i cristiani
Sarà a Quaraqosh, poi, che Papa Francesco porterà la solidarietà della Chiesa a chi si china sulla sofferenze degli altri: “E’ dal piccolo villaggio cristiano della Piana di Ninive che, infatti, arriva l’aiuto ai cristiani sfollati, affinché possano tornare nelle loro terre”, spiega Basel Yaldo, aggiungendo anche che la tappa di Erbil, dove verrà celebrata la Santa Messa, sarà una testimonianza concreta che il Santo Padre “arriva per tutto il popolo dell’Iraq, senza alcuna distinzione”.
Le tappe toccheranno la capitale, Baghdad, ma anche Najaf, Ur, Erbil, Mosul e Qaraqosh. Monsignor Basel Yaldo spiega che “ad Ur dei caldei, da dove Abramo partì per la sua missione, si svolgerà un incontro di tutte le religioni presenti in Iraq, al quale seguirà un momento congiunto di preghiera. A Mosul, città della quale sono originari la maggioranza dei cristiani della Nazione, il Papa pregherà per le vittime delle violenze che si sono consumate durante l’occupazione dell’Is: da questa terra sono fuggiti più di 120 mila cristiani in una sola notte, abbandonando le proprie case per non essere uccisi”.
Nel villaggio che aiuta i cristiani
Sarà a Quaraqosh, poi, che Papa Francesco porterà la solidarietà della Chiesa a chi si china sulla sofferenze degli altri: “E’ dal piccolo villaggio cristiano della Piana di Ninive che, infatti, arriva l’aiuto ai cristiani sfollati, affinché possano tornare nelle loro terre”, spiega Basel Yaldo, aggiungendo anche che la tappa di Erbil, dove verrà celebrata la Santa Messa, sarà una testimonianza concreta che il Santo Padre “arriva per tutto il popolo dell’Iraq, senza alcuna distinzione”.