Costanza D'Ardia
Chrétien d’Orient
Regardez le courage de ceux
Qui ont porté leur amour de Dieu Dans les rues de Mosul
Quand les maisons s'écroulent,
et qu'on ne veut plus d'eux.
Ils s'appellent Ibrahim ou Hiba Et je les ai rencontrés là-bas Leurs sourires ont encore
La blancheur de l’enfance,
la douceur de l’aurore
Je ne les oublie pas, je ne les oublie pas Je m'en souviens dans mes prières Tous ceux qui sont là bas,
tous ceux qui sont là bas Privés de leur vie de leur terre Je les garde en moi,
je les garde en moi
Les chrétiens d'orient sont nos frères.
Ils ont du fuir devant le chaos
Ils ont du tout quitter sans un mot Laissant leurs souvenirs
Mais leurs regards si beaux,
ne peuvent pas me mentir.
Ils s'appellent Fadi ou Malika
Et aujourd’hui je porte leurs voix Si tu le peux entend
L’appel de ces enfants,
de mes frères d’orient
Je ne les oublie pas, je ne les oublie pas
Je m'en souviens dans mes prières
Tous ceux qui sont là bas, tous ceux qui sont là bas Privés de leur vie, de leur terre
Je les garde en moi, je les garde en moi
Les chrétiens d'orient sont nos frères
Entendez nos prières
Les chrétiens d'orient sont nos frères.
Dopo un breve periodo in clausura, 
scopre un evidente vocazione artistica, Grégory Turpin, cantante 
francese straordinario, impegnato in diverse associazioni, oggi a Roma, 
per cantare davanti a Papa Francesco in occasione dell’incontro con le 
persone in stato di precarietà. Lo incontriamo per intervistarlo e per 
far conoscere al pubblico di Cecilia il suo nuovo video dedicato ai 
cristiani perseguitati, un vero e proprio documentario sul suo viaggio 
in Iraq.
Grégory Turpin sei a Roma per recarti all’udienza del Papa 
dedicata ai poveri. Canterai e accompagnerai i pellegrini  con l’ordine 
di Malta di cui fai parte da qualche anno..
Sì, in Francia, nella mia piccola 
parrocchia,  da qualche anno mi occupo di organizzare la colazione per i
 senza fissa dimora, con l’ordine di Malta, e con loro abbiamo deciso di
 partire per accogliere l’invito del Papa, che ancora una volta mette al
 centro della Chiesa le persone più fragili. Prima di partire, abbiamo 
pregato tutti insieme in una parrocchia di Parigi, e osservare la loro 
spontaneità nella preghiera mi ha davvero emozionato. Sono persone che 
crediamo di aiutare mentre ci aiutano a crescere. 
È appena uscito il tuo ultimo video “ Chrétien d’Orient” dedicato ai Cristiani perseguitati. Come è nata questa canzone?
Due anni fa rendendomi conto di quello
 che accadeva in Iraq,  mi sono chiesto in che modo potessi rendermi 
utile, sono partito con l’associazione “Fraternité en Irak”, che aiuta 
le persone sfuggite all’offensiva dei guerriglieri islamici nella piana 
di Ninive. Ho vissuto una settimana con loro, ho avuto la possibilità di
 incontrare il Vescovo di Mosul, Petros Mouché, costretto a rifugiarsi a
 Erbil.  In quell’occasione mi chiese di parlare di loro e della loro 
drammatica situazione. Quando sono tornato in Francia, ho desiderato 
dedicare loro questa canzone. I media parlano dei ‘Cristiani in 
oriente’, dimenticando a volte, che si tratta di persone, di storie, di 
bambini, di cristiani che hanno perduto tutto per rimanere fedeli e 
seguire Gesù Cristo. 
Avranno luogo due tuoi concerti a Parigi, al Trianon, il 27 
novembre, per aiutare l’associazione ‘Fraternité en Irak’ a costruire 
una scuola nel sud dell’Iraq.. 
Si, è la prima volta che un cantante cristiano si esibisce al Trianon, un palco che accoglie normalmente cantanti pop. 
Una domanda sul tuo passato: a 18 anni decidi di entrare nel 
Carmelo, più tardi, un problema di salute ti costringe a uscire, da quel
 momento inizia per te un periodo molto difficile. Cosa ti è accaduto 
uscendo dalla clausura? 
In quel periodo sentivo di essere 
rifiutato da Dio , e non avevo più fiducia in lui, e quando non ti fidi 
più di Dio è facile sbagliare. Ho avuto una depressione. Inoltre in quel
 periodo iniziavo ad essere conosciuto per la mia musica, ed è stato 
facile lasciarmi trascinare dai lati più accattivanti dello showbusiness, ho vissuto un anno difficile..
E come sei riuscito ad incontrare Dio per la seconda volta?
Avevo abbandonato tutto, la preghiera,
 la messa, tutto. In quel periodo sono rimasto fedele ad una sola cosa. 
Al sacramento della confessione. E questo sacramento mi ha permesso di 
sapere che ero perdonato, e mi ha permesso di conoscermi. Quando 
impariamo a conoscerci scegliamo il meglio per noi stessi.
Qual è il messaggio più importante che desideri trasmettere ai giovani attraverso la tua musica?
Che non esistono situazioni disperate.
 Che tutto è possibile a Dio e che il suo amore è infinito, e che 
qualsiasi cosa accada, lui rimane fedele. Noi possiamo allontanarci, ma 
lui è sempre vicino a noi.
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