By SIR
Nel secondo
anniversario della tragedia vissuta dagli abitanti di Mosul (10-17
giugno 2014) e delle città della Piana di Ninive (nella notte tra il 6 e
il 7 agosto 2014) “oggi ricordiamo questi eventi dolorosi e tristi, il
terrorismo delle diverse organizzazioni non è ancora stato sconfitto,
gli scontri non sono finiti, i diritti umani continuano a essere violati
in più ambiti, i tentativi di pacificare la nazione falliscono, le
promesse di riforma, di abolizione della corruzione, di costruzione di
uno Stato laico, e di lotta alla disoccupazione, alla povertà,
all’analfabetismo e alle malattie non sono state realizzate”. Così
scrive il patriarca caldeo Louis Raphaël Sako in una lettera pubblicata
sulla rivista del patriarcato di Babilonia dei Caldei, Najm al Mashreq,
prima dell’inizio della campagna militare per riprendere la città di
Mosul dallo Stato Islamico. Nella lettera, diffusa in questi giorni
dalla Fondazione internazionale Oasis, il patriarca chiede la creazione
di un sistema politico civile che serva da nuovo patto sociale tra
iracheni di ogni etnia e religione. Mar Sako afferma che “gli iracheni,
di tutte le fazioni, aspirano a un domani migliore, soprattutto ora che
si iniziano a riportare alcune vittorie e l’Isis retrocede. A questo
proposito è stato importante accelerare l’operazione per la liberazione
di Mosul e delle città della Piana di Ninive”