By SIR, 1 settembre 2010
“Oggi in Iraq non c’è né pace e né sicurezza. Cosa hanno fatto gli americani? Prima si parlava della dittatura oggi di cosa si deve parlare, del caos?”. E’ il commento di mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale di Baghdad, al discorso tenuto dal presidente Usa, Barack Obama, che ieri sera ha annunciato agli americani la fine della missione in Iraq, mantenendo la promessa elettorale di ritirare le truppe. Nel suo discorso Obama ha affermato che “non è il momento di celebrare vittorie” ed ha ricordato “il prezzo immenso” pagato dagli Usa, in vite umane e in risorse economiche, “per mettere il futuro dell'Iraq nelle mani del suo popolo, dare un nuovo inizio a questa culla della civiltà umana. L'Iraq ora ha l’opportunità di costruirsi un futuro migliore e l'America è più sicura”. “La gente ora ha più paura – spiega al SIR il vescovo caldeo - questa è la verità. L’America, dice Obama, è più sicura adesso? Avrà le sue ragioni per dirlo. La realtà – ribadisce mons. Warduni - è che l’Iraq non è sicuro, ci sono morti in continuazione, bombe e kamikaze. Mai come adesso è urgente formare il nuovo governo. Senza un governo forte, senza leggi, ci attendono tempi di grandissima difficoltà. La possibilità di ottenere sicurezza e stabilità – conclude il presule - è nella buona volontà dei leader politici di trovare un accordo per governare”.
“Oggi in Iraq non c’è né pace e né sicurezza. Cosa hanno fatto gli americani? Prima si parlava della dittatura oggi di cosa si deve parlare, del caos?”. E’ il commento di mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale di Baghdad, al discorso tenuto dal presidente Usa, Barack Obama, che ieri sera ha annunciato agli americani la fine della missione in Iraq, mantenendo la promessa elettorale di ritirare le truppe. Nel suo discorso Obama ha affermato che “non è il momento di celebrare vittorie” ed ha ricordato “il prezzo immenso” pagato dagli Usa, in vite umane e in risorse economiche, “per mettere il futuro dell'Iraq nelle mani del suo popolo, dare un nuovo inizio a questa culla della civiltà umana. L'Iraq ora ha l’opportunità di costruirsi un futuro migliore e l'America è più sicura”. “La gente ora ha più paura – spiega al SIR il vescovo caldeo - questa è la verità. L’America, dice Obama, è più sicura adesso? Avrà le sue ragioni per dirlo. La realtà – ribadisce mons. Warduni - è che l’Iraq non è sicuro, ci sono morti in continuazione, bombe e kamikaze. Mai come adesso è urgente formare il nuovo governo. Senza un governo forte, senza leggi, ci attendono tempi di grandissima difficoltà. La possibilità di ottenere sicurezza e stabilità – conclude il presule - è nella buona volontà dei leader politici di trovare un accordo per governare”.