"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

29 settembre 2010

I cristiani iracheni rifugiati in Siria hanno bisogno di aiuto

By Zenit, 28 settembre 2010

Il Vescovo Antoine Audo S.I. di Aleppo (Siria) si incarica di coordinare una massiccia operazione di aiuto ai cristiani iracheni che fuggono in territorio siriano vista la difficile situazione del loro Paese.
Dopo lo scoppio della crisi dei rifugiati in seguito all'abbattimento del regime di Saddam Hussein nel 2003, il presule si è rivolto all'associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che da allora ha fornito consistenti aiuti.
Esausti dopo un viaggio lungo e a volte tortuoso, i rifugiati arrivano nella capitale siriana, Damasco, e ad Aleppo, dove ricevono i primi soccorsi e soprattutto, qualora sia necessario, vengono sottoposti a interventi chirurgici.
Coordinate dalle parrocchie cattoliche caldee di entrambe le città, le operazioni di soccorso includono anche la distribuzione mensile di beni di prima necessità, come tè, burro, zucchero e olio per cucinare.
In risposta alle urgenti richieste di aiuto da parte delle giovani famiglie, il Vescovo Audo ha aperto una scuola per i bambini rifugiati ad Aleppo, e sia qui che a Damasco i più piccoli ricevono sostegno educativo da parte dei volontari delle parrocchie.
“Quando i cristiani iracheni arrivano in Siria, c'è solo la Chiesa che li aiuta”, ha sottolineato il presule.
Entro un anno dall'arrivo in terra siriana, la maggior parte dei rifugiati riceve visti per recarsi in Paesi occidentali, tra cui Stati Uniti, Canada e Australia.
Anche se la Siria è il Paese confinante più scelto dagli emigrati iracheni, infatti, le autorità di Damasco concedono raramente visti permanenti, lavoro o permessi d'alloggio.
Il Vescovo non crede che la situazione dei cristiani iracheni stia migliorando, e denuncia come sia difficile soprattutto a Mosul, nel nord del Paese.
“A Baghdad varia molto. La vita può essere piuttosto normale e poi all'improvviso possono esserci attacchi alle chiese e atti di persecuzione contro le persone”.
Seguendo l'appello di Papa Benedetto XVI, che ha avvertito che “le Chiese in Medio Oriente sono minacciate nella loro stessa esistenza”, Aiuto alla Chiesa che Soffre si sta mobilitando per aiutare queste realtà.
Sostiene in particolare i rifugiati iracheni, in Siria ma anche in Turchia e Giordania.