By Baghdadhope
Lo scorso anno il governo olandese aveva concesso il permesso di residenza agli stranieri arrivati nel paese prima del 1 aprile 2001 e che avevano visto respinte le proprie richieste di asilo.
Secondo alcuni partiti di destra quella amnistia ha permesso a 27.500 persone di rimanere legalmente nel paese, ed ha creato delle aspettative in chi vedeva nell’Olanda un rifugio dai problemi da cui stava fuggendo tanto che le richieste d’asilo sono salite da 7.102 nel 2007 a 7.034 nel 2008 con una stima prevista di 16.000 per la fine del’anno.
Per queste ragioni all’inizio di settembre quegli stessi partiti hanno chiesto al Segretario di Stato per la Giustizia, Nebahat Albayrak, di porre un freno alle richieste di asilo.
Successivamente a quella richiesta il Segretario di Stato per la Giustizia Albayrak aveva discusso la possibilità di rimpatrio dei richiedenti asilo in Olanda con il governo iracheno che l’aveva accolta con favore subordinandola però ad una richiesta di sostegno alla reintegrazione dei profughi in Iraq.
Ai rifugiati iracheni richiedenti asilo in Olanda fino ad ora veniva concesso automaticamente un permesso di residenza temporanea. Oggi però le cose hanno cominciato a cambiare.
Lo scorso anno il governo olandese aveva concesso il permesso di residenza agli stranieri arrivati nel paese prima del 1 aprile 2001 e che avevano visto respinte le proprie richieste di asilo.
Secondo alcuni partiti di destra quella amnistia ha permesso a 27.500 persone di rimanere legalmente nel paese, ed ha creato delle aspettative in chi vedeva nell’Olanda un rifugio dai problemi da cui stava fuggendo tanto che le richieste d’asilo sono salite da 7.102 nel 2007 a 7.034 nel 2008 con una stima prevista di 16.000 per la fine del’anno.
Per queste ragioni all’inizio di settembre quegli stessi partiti hanno chiesto al Segretario di Stato per la Giustizia, Nebahat Albayrak, di porre un freno alle richieste di asilo.
Successivamente a quella richiesta il Segretario di Stato per la Giustizia Albayrak aveva discusso la possibilità di rimpatrio dei richiedenti asilo in Olanda con il governo iracheno che l’aveva accolta con favore subordinandola però ad una richiesta di sostegno alla reintegrazione dei profughi in Iraq.
Ai rifugiati iracheni richiedenti asilo in Olanda fino ad ora veniva concesso automaticamente un permesso di residenza temporanea. Oggi però le cose hanno cominciato a cambiare.
Secondo il Ministero della Giustizia il governo olandese, sulla base di informazioni rilasciate dal Ministero degli Esteri sul miglioramento della situazione di sicurezza in Iraq, ha approvato la proposta avanzata da Albayrak per la quale ogni futura richiesta di asilo sarà giudicata individualmente come già succede in Gran Bretagna, Danimarca e Svezia.
Anche i casi di richiedenti asilo che abbiano già ottenuto un permesso di residenza per un periodo predeterminato dovranno essere riesaminati. Il processo, che inizierà con la revoca di tale permesso, seguirà un iter che vedrà dapprima il richiedente asilo perorare la propria causa appellandosi alla decisione di revoca e, nel caso di insuccesso dell’appello, fare ricorso ad un più alto grado di giudizio con un procedimento che lo stesso ministero prevede possa durare molto tempo e durante il quale, in ogni caso, il richiedente potrà rimanere sul suolo olandese.
Edward Huizing, direttore dell’associazione olandese di aiuto ai rifugiati Vluchtelingenwerk, contrario al provvedimento perché “il fatto che si sia passati da 700 a 500 civili uccisi al mese non significa che la situazione in Iraq sia di fatto migliorata” si è detto comunque convinto che il provvedimento proposto da Nebahat Albayrak non avrà effetti importanti perché rimane vigente la regola per la quale non è possibile rimpatriare una persona se esiste il rischio che questa possa essere uccisa, torturata e perseguitata.
In ogni caso, secondo il provvedimento restrittivo particolare attenzione sarà data ad alcuni gruppi minoritari vulnerabili come gli iracheni cristiani, i mandei, gli yazidi, i palestinesi e gli omosessuali.
Anche i casi di richiedenti asilo che abbiano già ottenuto un permesso di residenza per un periodo predeterminato dovranno essere riesaminati. Il processo, che inizierà con la revoca di tale permesso, seguirà un iter che vedrà dapprima il richiedente asilo perorare la propria causa appellandosi alla decisione di revoca e, nel caso di insuccesso dell’appello, fare ricorso ad un più alto grado di giudizio con un procedimento che lo stesso ministero prevede possa durare molto tempo e durante il quale, in ogni caso, il richiedente potrà rimanere sul suolo olandese.
Edward Huizing, direttore dell’associazione olandese di aiuto ai rifugiati Vluchtelingenwerk, contrario al provvedimento perché “il fatto che si sia passati da 700 a 500 civili uccisi al mese non significa che la situazione in Iraq sia di fatto migliorata” si è detto comunque convinto che il provvedimento proposto da Nebahat Albayrak non avrà effetti importanti perché rimane vigente la regola per la quale non è possibile rimpatriare una persona se esiste il rischio che questa possa essere uccisa, torturata e perseguitata.
In ogni caso, secondo il provvedimento restrittivo particolare attenzione sarà data ad alcuni gruppi minoritari vulnerabili come gli iracheni cristiani, i mandei, gli yazidi, i palestinesi e gli omosessuali.