A distanza di pochi giorni dall’incontro che il Patriarca Caldeo, Cardinale Mar Emmanuel III Delly, ha avuto con il leader del Supreme Islamic Iraqi Council, Abdul Aziz Al Hakim, gli incontri tra i rappresentanti cristiani e musulmani in Iraq continuano.
In un colloquio telefonico con Baghdadhope, Monsignor Shleimun Warduni, Patriarca Vicario della chiesa caldea, ha infatti rivelato come proprio stasera si sia svolta una cena nella sua chiesa, la parrocchia dedicata alla Vergine Maria di Palestine St. cui hanno partecipato una cinquantina di persone circa.
“Eravamo cristiani, musulmani, arabi, curdi. C’era il Sayyd Jassim al-Jazairi della vicina moschea sciita di Baqiat Allah, un rappresentante dell’ufficio governativo per gli affari dei non musulmani e molti rappresentanti delle famiglie che vivono nella zona.”
Una cena per un’occasione particolare, legata all’incontro che il Cardinale Delly ha avuto con i rappresentanti dello SIIC, o cosa?
“No, non c’è relazione con l’incontro avuto dal Patriarca e non si trattava neanche di un’occasione particolare. Questi incontri sono meno rari di quanto si pensi. Nella chiesa della Vergine quello di stasera non era il primo. I nostri rapporti con le altre componenti del paese che vogliono il dialogo sono buoni e questi incontri servono a cementarli.”
Sayyd Jassim al-Jazairi si era congratulato di persona con Mar Emmanuel III Delly in occasione della sua nomina a cardinale…
“Si. In quell’occasione, subito dopo il ritorno del Cardinale da Roma, si era tenuta nella mia parrocchia una grande celebrazione cui aveva partecipato anche il Nunzio Apostolico in Iraq, Mons. Francis A. Chullikat e Sayyd Jassim al-Jazairi aveva dichiarato di voler mostrare con la sua presenza l’unità del popolo iracheno”
Un’unità che incontri come quello di stasera vogliono favorire?
“Certamente. L’unità del nostro popolo ci sta a cuore. Gli iracheni condividono l’amore per l’unico Dio e Dio è amore nei cuori, amore che ci deve portare all’accordo. Malgrado tutte le difficoltà che abbiamo vissuto e che viviamo l’intesa tra tutte le componenti del paese è di primaria importanza perché il nostro amato paese possa ritrovare la pace ed il suo giusto posto nel mondo. Per questo lavoriamo, dialoghiamo, cerchiamo di trovare e proporre delle soluzioni che vadano a vantaggio degli iracheni, di tutti gli iracheni. Lo facciamo come figli di questo paese, cristiani che lo hanno abitato da tempi remotissimi e che tuttora, nonostante l’emigrazione, ci vivono e vogliono continuare a farlo.”
In un colloquio telefonico con Baghdadhope, Monsignor Shleimun Warduni, Patriarca Vicario della chiesa caldea, ha infatti rivelato come proprio stasera si sia svolta una cena nella sua chiesa, la parrocchia dedicata alla Vergine Maria di Palestine St. cui hanno partecipato una cinquantina di persone circa.
“Eravamo cristiani, musulmani, arabi, curdi. C’era il Sayyd Jassim al-Jazairi della vicina moschea sciita di Baqiat Allah, un rappresentante dell’ufficio governativo per gli affari dei non musulmani e molti rappresentanti delle famiglie che vivono nella zona.”
Una cena per un’occasione particolare, legata all’incontro che il Cardinale Delly ha avuto con i rappresentanti dello SIIC, o cosa?
“No, non c’è relazione con l’incontro avuto dal Patriarca e non si trattava neanche di un’occasione particolare. Questi incontri sono meno rari di quanto si pensi. Nella chiesa della Vergine quello di stasera non era il primo. I nostri rapporti con le altre componenti del paese che vogliono il dialogo sono buoni e questi incontri servono a cementarli.”
Sayyd Jassim al-Jazairi si era congratulato di persona con Mar Emmanuel III Delly in occasione della sua nomina a cardinale…
“Si. In quell’occasione, subito dopo il ritorno del Cardinale da Roma, si era tenuta nella mia parrocchia una grande celebrazione cui aveva partecipato anche il Nunzio Apostolico in Iraq, Mons. Francis A. Chullikat e Sayyd Jassim al-Jazairi aveva dichiarato di voler mostrare con la sua presenza l’unità del popolo iracheno”
Un’unità che incontri come quello di stasera vogliono favorire?
“Certamente. L’unità del nostro popolo ci sta a cuore. Gli iracheni condividono l’amore per l’unico Dio e Dio è amore nei cuori, amore che ci deve portare all’accordo. Malgrado tutte le difficoltà che abbiamo vissuto e che viviamo l’intesa tra tutte le componenti del paese è di primaria importanza perché il nostro amato paese possa ritrovare la pace ed il suo giusto posto nel mondo. Per questo lavoriamo, dialoghiamo, cerchiamo di trovare e proporre delle soluzioni che vadano a vantaggio degli iracheni, di tutti gli iracheni. Lo facciamo come figli di questo paese, cristiani che lo hanno abitato da tempi remotissimi e che tuttora, nonostante l’emigrazione, ci vivono e vogliono continuare a farlo.”