Mentre il Cardinal Bagnasco parla apertamente di “pulizia religiosa” in Iraq, ed il Procuratore caldeo presso la Santa Sede, Monsignor Philip Najim, ricorda come sia lo stesso Corano a richiedere un dialogo di pace con i cristiani, le notizie che arrivano dall’Iraq sono contrastanti.
Da un lato c’è la denuncia di sempre maggiori intimidazioni ad opera delle milizie islamiche nei confronti della comunità cristiana di Mosul dove le donne cristiane non possono esimersi dall’obbligo di indossare il velo islamico ed alle famiglie viene richiesto il pagamento della tassa di protezione e/o la conversione all’Islam. E dove la paura per i propri cari, specialmente per i propri figli che proprio in questi giorni hanno ricominciato, dove possibile, ad andare a scuola, sta spingendo la comunità cristiana cittadina alla fuga verso zone più sicure.
Dall’altro lato il dialogo sembra riprendere a Baghdad dove ieri il Patriarca caldeo, Cardinale Emmanuel III Delly ha incontrato Abdul Aziz al-Hakim e Ammar al-Hakim, rispettivamente Presidente ed Vice Presidente del Supreme Islamic Iraqi Council, il partito sciita che ha il maggior numero di seggi nel parlamento iracheno (83 su 275). Durante l’incontro, secondo quanto riferito dal sito web del SIIC, il Cardinale Delly ha riconosciuto gli sforzi che il governo iracheno sta compiendo per promuovere la sicurezza e la stabilità ed a favore dell’unità delle diverse componenti del paese, unità sottolineata anche da Abdul Aziz al-Hakim che ha ricordato i legami storici che il paese ha con la comunità cristiana.