By AgenSIR
“Preoccupazione” per le proteste, “accompagnate da violenza”, e per “la
crescente polarizzazione in Iraq” è stata espressa dal segretario
generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), Olav Fykse Tveit.
In
una nota il Consiglio mondiale delle Chiese, “che sta lavorando per
promuovere la coesione sociale in Iraq attraverso la cooperazione
interreligiosa tra le sue diverse comunità religiose, rifiuta e denuncia
l’uso di violenza eccessiva contro i manifestanti da parte delle forze
di sicurezza, che ha provocato molti morti e feriti. La libertà di
espressione e di riunirsi pacificamente sono diritti fondamentali di
tutti gli esseri umani”. Per Tveit “le richieste del popolo iracheno di
giustizia sociale, uguaglianza e vita dignitosa sono legittime. Le loro
voci devono essere ascoltate e rispettate. La violenza non è una
soluzione, né da parte delle autorità né dei manifestanti”.
Da qui
l’invito “al Governo e a chi è chiamato ad assumere decisioni ad
impegnarsi nel dialogo così da individuare i modi migliori per costruire
una società inclusiva, rispettando i diritti di tutte le persone e
fornendo i mezzi per una vita dignitosa. I continui scontri
contribuiscono a una maggiore insicurezza per tutti e impediscono la
creazione di fiducia all’interno della società e della nazione”. Tveit
ha anche invocato preghiere per il popolo iracheno e per i suoi leader
politici e religiosi. “Possa il Signore concedere loro la saggezza per
affrontare le sfide pacificamente e per andare insieme verso la
ricostruzione e una pace sostenibile fondata sulla giustizia e
l’inclusione. Preghiamo per l’Iraq”.
World Council of Churches: Iraqi people’s voices must be heard
World Council of Churches: Iraqi people’s voices must be heard