"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

6 novembre 2019

Iraq: Tveit (Wcc), “richieste del popolo legittime, devono essere ascoltate e rispettate”


“Preoccupazione” per le proteste, “accompagnate da violenza”, e per “la crescente polarizzazione in Iraq” è stata espressa dal segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), Olav Fykse Tveit.
In una nota il Consiglio mondiale delle Chiese, “che sta lavorando per promuovere la coesione sociale in Iraq attraverso la cooperazione interreligiosa tra le sue diverse comunità religiose, rifiuta e denuncia l’uso di violenza eccessiva contro i manifestanti da parte delle forze di sicurezza, che ha provocato molti morti e feriti. La libertà di espressione e di riunirsi pacificamente sono diritti fondamentali di tutti gli esseri umani”. Per Tveit “le richieste del popolo iracheno di giustizia sociale, uguaglianza e vita dignitosa sono legittime. Le loro voci devono essere ascoltate e rispettate. La violenza non è una soluzione, né da parte delle autorità né dei manifestanti”.
Da qui l’invito “al Governo e a chi è chiamato ad assumere decisioni ad impegnarsi nel dialogo così da individuare i modi migliori per costruire una società inclusiva, rispettando i diritti di tutte le persone e fornendo i mezzi per una vita dignitosa. I continui scontri contribuiscono a una maggiore insicurezza per tutti e impediscono la creazione di fiducia all’interno della società e della nazione”. Tveit ha anche invocato preghiere per il popolo iracheno e per i suoi leader politici e religiosi. “Possa il Signore concedere loro la saggezza per affrontare le sfide pacificamente e per andare insieme verso la ricostruzione e una pace sostenibile fondata sulla giustizia e l’inclusione. Preghiamo per l’Iraq”.

World Council of Churches: Iraqi people’s voices must be heard