"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

28 giugno 2017

Conferenza a Bruxelles sul futuro dei cristiani nella Piana di Ninive. Ma il Patriarcato caldeo non partecipa

By Fides

Il Patriarcato caldeo non prende parte alla Conferenza convocata per oggi mercoledì 28 giugno a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, e dedicata al futuro dei cristiani nella Piana di Ninive e nelle terre del nord dell'Iraq appena sottratte al controllo dei jihadisti dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh).
 In una nota, diffusa la scorsa settimana, il Patriarcato caldeo ha motivato la sua decisione ricordando, tra l'altro, che “il futuro dei cristiani è legato al futuro di tutto il popolo iracheno”, del quale i cristiani iracheni sono parte integrante. Quindi è opportuno riflettere sul destino della presenza cristiana in Iraq insieme alle autorità e alle altre componenti sociali della propria nazione, piuttosto che organizzare presso istituzioni straniere tali momenti di approfondimento e mobilitazione. Se Paesi e istituzioni occidentali vogliono aiutare i cristiani in Iraq – si legge nella nota – possono farlo sostenendo la lotta al terrorismo e la ricostruzione del Paese, così da favorire anche i profughi cristiani che vogliono tornare alle proprie terre d'origine. Il Patriarcato caldeo richiama anche le tante sigle e micro-formazioni politiche cristiane locali a farsi carico delle proprie responsabilità, evitando di inseguire ipotesi politiche fantasiose e irrealizzabili. 
Già all'inizio di maggio, come documentato dall'Agenzia Fides (vedi Fides 6/5/2017) il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako aveva diffuso una lettera in cui suggeriva ai cristiani di non chiudersi in trincea e di non farsi abbagliare da proposte irrealiste e intempestive. In quell'occasione, il Patriarca sembrava alludere in particolare alle ipotesi – rilanciate anche di recente da politici cristiani iracheni – di istituire nel nord dell'Iraq aree protette riservate alle minoranze etnico-religiose – comprese quelle cristiane – dotandole di autonomia amministrativa o addirittura sottoponendole a garanzie e sistemi di protezione internazionali.
Alla conferenza di Bruxelles sul futuro dei cristiani in Iraq, organizzata soprattutto grazie all'impegno del parlamentare europeo Lars Adaktusson, esponente del Partito cristiano democratico svedese, prendono parte rappresentanti di diverse sigle e organizzazioni politiche irachene animate da militanti cristiani. Nel contempo, altre formazioni politiche di matrice cristiana, come l'Assyrian Democratic Movement, nei giorni scorsi avevano confermato ufficialmente la loro decisione di boicottare l'ncontro, la cui impostazione, a loro giudizio, appariva orientata a sostenere una più incisiva preponderanza sulla Piana di Ninive da parte della leadership curda che regge la Regione autonoma del Kurdistan iracheno.


22 giugno 2017 
Baghdadhope
Dichiarazione della chiesa caldea sulla conferenza di Bruxelles del 28 giugno 2017


26 giugno 2017
Assyrian International News Agency
Assyrian Groups to boycott EU Conference on future of Niniveh Plains