"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

21 luglio 2009

Kurdistan: le verità nascoste


di Alessandro Ciquera

Il conflitto Iracheno negli ultimi due anni ha avuto una svolta, un cambiamento di scelte e di tattiche. Il baricentro dei conflitti e degli attentati si e' spostato verso alcune citta' cardine, simboli della multietnicita' di questa nazione e delle sue fazioni. Le roccaforti sciite a sud, incoraggiate dal pugno di ferro degli ayatollah iraniani, sono diventate veri e propri inferni di fuoco, con situazioni, come quella presente a Bassora, dove gli attacchi hanno subito un tasso di incremento notevole: le dichiarazioni rilasciate dal Clero sono: "gli ultimi episodi devono rappresentare un risveglio collettivo".
Nel Nord del Paese tuttavia le violenze sono dovute a contesti etnici e sociali. In questo quadro sono emersi episodi ancora non del tutto chiariti dalle forze della coalizione, che potrebbero rappresentare il lato buio dell' invasione. Kirkuk e' oggi una delle citta' piu' povere di tutto l' Iraq, la gente abita in case antiche, decrepite, spesso in rovina. La vita quotidiana non esiste, il bazar in centro e' spesso un luogo a rischio. Le ipotesi che interessi forti abbiano intenzione di non lasciare che l' esistenza dei cittadini migliori, per fomentare odio e tensioni sociali non sono del tutto infondate: le comunita' presenti soffrono per la situazione di stallo, e dubitano le une delle altre. Uno dei punti di condivisione tuttavia e' che questo scenario di desolazione a Kirkuk, non sia del tutto dovuto alla Seconda Guerra del Golfo. Le testimonianze degli abitanti sono chiare e precise: un filo bianco lega alti apparati dell'esercito degli Stati Uniti con frequentazioni terroristiche. Sono stati, e vengono ancora oggi, utilizzati metodi di intimidazione e di rappresaglia verso civili, vigili urbani, pashmerga, medici, giudici, insegnati. La tecnica e' spesso la stessa, vengono utilizzate Bmw, veloci e leggere, e si colpisce dal finestrino, tramite l'uso di pistole silenziate, difficili da indivuare, letali.

Ahmed e' curdo, non vuole divulgare troppe informazioni, ha paura delle conseguenze, ma la sintesi e' la seguente, riportata in questa intervista:
Cosa sai delle morti a Kirkuk?
"Ogni abitante sa cosa sta succedendo, i soldati americani sono stati piu' volte avvistati a fare violenze su passanti, le poche volte in cui le automobili, portatrici di morte, sono state catturate dalla polizia, i conducenti sono stati identificati come graduati dell' esercito U.s.a, non semplici camerati, ma ufficiali addestrati appostitamente per un processo di destabilizzazione territoriale, i casi si sono ripetuti in piu' occasioni. La connivenza con i terroristi e' evidente, anche se tutto e' classificato come tattica di guerra"
Puoi fare esempi precisi?
"Un anno fa, girava per le strade una Bmw rossa, ogni giorno uccideva, le indagini degli inquirenti tuttavia sono riuscite ad individuarla ed a tenderle un agguato, posti di blocco gli hanno sparato addosso in ogni quartiere, costringendo l'automobile a scappare nella statale esterna che porta ai villaggi piu' piccoli, si e' diretta ad una velocita' incredibile verso Qara Angir, le volanti del posto sono state allertate ed una volta avvistata la macchina carica di terroristi hanno aperto il fuoco con ogni strumento disponibile, fino a bruciarle il motore. Dalla carcassa fumante sono usciti tre uomini: in divisa, con le stellette dell Esercito deglio Stati Uniti d' America. Questa non e' una storia popolare, ma un dato di fatto con centinaia di testimoni, la conclusione e' ancora piu' amara: un elicottero e' atterrato pochi attimi dopo e ha tratto in salvo i tre criminali, trasportandoli nell' aereoporto militare di Kirkuk, inaccessibile ai civili. Hanno trasportato via la carcassa della Bmw e hanno sparso una polvere per cancellare i segni neri dal terreno. Sembrava non fosse avvenuto nulla. Il Capitano di polizia che ha dato l'ordine di fermare la loro corsa e' stato arrestato, e ha fatto tre mesi di prigione, anche questo e' un triste dato di fatto"
Quale puo' essere lo scopo di queste azioni?
"Gettare la gente nello sconforto, indurla a non uscire di casa, a non interessarsi a faccende politiche, ad avere paura. Gli arabi, i curdi e i turcomanni si stanno studiando a vicenda, siamo in bilico. Non stiamo parlando di giochetti, Kirkuk e' una citta' molto estesa, con piu' di un milione di abitanti, e' una polveriera, se non stai attento si fa in fretta a morire, poi e' troppo tardi per tornare indietro. Gli assassini che stanno dietro a questi piani non hanno una morale, non gli interessa se a morire in un azione di disturbo sara' anche un semplice caporale dei Marines. Mandando i ragazzi giovani allo sbaraglio ne hanno fatti morire a centinaia, con le loro stesse mani, molti piu' di quelli dichiarati"
Barzan e' piu' sbrigativo nel colloquio, piu' diretto, parla fumando una sigaretta, in un locale dove cucinano Kebab.
Mi racconti cosa hai visto?
"Sono dei terroristi, la gente ha paura di loro..quelle..come si chiamano..? Bmw! ecco, si! Quelle Bmw hanno ucciso sotto i miei occhi un padre e un figlio che si stavano spostando a piedi, a Kirkuk, nel quartiere Azadi. Non e' stato l'unico caso, ogni angolo della citta' e' battuto dalle loro auto, nell'ultima settimana hanno fatto venti morti, questa e' una notizia, ma nessuno ne parlera' mai, a nessuno interessa davvero il nostro destino".
La connessione tra queste esperienze e' evidente, ma non sono le sole, sono in tanti ad avere qualcosa da raccontare, le certezze sono tali: se si dovessero fare indagini piu' approfondite su alcuni operati i risultati sarebbero spaventosi, per tutto l'Occidente. Il petrolio e le fonti energetiche portano ad uccidere ancora, molti innocenti sono morti e molti moriranno nel silenzio piu' totale. Nella citta' occupata. Questo e' Fort Apache.