La crisi delle vocazioni, si sa, colpisce la chiesa cattolica in tutto il mondo e l'Iraq non fa eccezione. Sono vari i motivi che spingono i giovani a non avvicinarsi alla vita sacerdotale come in passato e tra essi l'emigrazione, che ha decimato la già poco numerosa comunità cristiana del paese, ha un ruolo imporante.
"Il più notevole" ha dichiarato a Baghdadhope Padre Fadi Lion, vice rettore del seminario caldeo di San Pietro che ad esso ha aggiunto anche l'incertezza nel futuro del paese.
Eppure la speranza non è svanita, tanto che dal 3 al 30 agosto nel monastero dedicato ai santi Addai e Mari ad Ankawa si terrà un incontro destinato "ai giovani che vogliono seguire Cristo da vicino come sacerdoti."
L'incontro, cui secondo Padre Lion potrebbero partecipare dagli 8 ai 10 giovani, sarà diretto da sacerdoti e formatori e si incentrerà su temi scelti concordemente con i superiori del seminario che, ricordiamo, ha come rettore Padre Bashar Warda.
"Questi incontri non sono una novità" ha spiegato Padre Lion, "già molti anni fa ne si organizzavano di simili nel seminario di Baghdad ma per la guerra e le difficoltà degli ultimi anni erano stati sospesi."
Il seminario maggiore caldeo nel gennaio 2007 fu trasferito per ragioni di sicurezza da Baghdad ad Ankawa, nel nord dell'Iraq e per ora, come lo stesso Padre Lion ha dichiarato, non è possibile pensare alla riapertura della sede originaria.
Sempre per rimanere in tema di vocazioni lo scorso 24 luglio nella cattedrale caldea di Mar Yousef a Baghdad 4 giovani novizie sono entrate nell'ordine delle suore caldee della Figlie di Maria nel corso di una solenne celebrazione tenuta dal Patriarca Cardinale Mar Emmanuel III Delly cui hanno partecipato anche il Nunzio Apostolico in Iraq e Giordania, Mons. Francis A. Chullikat, i vicari patriarcali Mons. Shleimun Warduni e Mons. Jacques Isaac ed il Corepiscopo Mons. Emad A. Albanna.