Dopo l’esodo di circa 120.000 cristiani a seguito dell'occupazione di Mosul e della Piana di Ninive nel 2014, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha lavorato a stretto contatto con l'Arcivescovo cattolico caldeo di Erbil, Mons. Bashar Warda, fornendo aiuti d'emergenza ai fedeli brutalmente aggrediti dai jihadisti.
Secondo Mons. Warda, intervistato da ACS, la volontà del Papa di visitare l'Iraq può rivelarsi determinante per salvare dall'estinzione la sua antica comunità cristiana, che da più di 20 anni attende la visita del Successore di Pietro.
Commentando le informazioni secondo le quali la popolazione cristiana dell'Iraq è scesa di almeno l'80%, riducendosi nell’arco di una generazione a meno di 150.000 fedeli, l'Arcivescovo Warda ha aggiunto: «La venuta di Sua Santità sarà foriera di speranza e di salvezza. Siamo un popolo che è stato emarginato fino all’estremo limite. Durante tutto il suo pontificato, Papa Francesco è sempre stato vicino agli emarginati e ora verrà in mezzo a noi per dimostrarlo. Certamente questa visita darà forza e coraggio ai cristiani iracheni per rimanere in patria e ricostruirla». Sottolineando poi l'importanza della visita a Mosul, inserita nell'itinerario del Papa, Mons. Warda ha ricordato che «questa città ha un così grande significato simbolico perché sede di alcuni dei più antichi santuari e monasteri. In mezzo a tanta distruzione, andando lì e in altri luoghi come Qaraqosh nella Piana di Ninive, il Papa lancia un messaggio di speranza».
Secondo Mons. Warda, intervistato da ACS, la volontà del Papa di visitare l'Iraq può rivelarsi determinante per salvare dall'estinzione la sua antica comunità cristiana, che da più di 20 anni attende la visita del Successore di Pietro.
Commentando le informazioni secondo le quali la popolazione cristiana dell'Iraq è scesa di almeno l'80%, riducendosi nell’arco di una generazione a meno di 150.000 fedeli, l'Arcivescovo Warda ha aggiunto: «La venuta di Sua Santità sarà foriera di speranza e di salvezza. Siamo un popolo che è stato emarginato fino all’estremo limite. Durante tutto il suo pontificato, Papa Francesco è sempre stato vicino agli emarginati e ora verrà in mezzo a noi per dimostrarlo. Certamente questa visita darà forza e coraggio ai cristiani iracheni per rimanere in patria e ricostruirla». Sottolineando poi l'importanza della visita a Mosul, inserita nell'itinerario del Papa, Mons. Warda ha ricordato che «questa città ha un così grande significato simbolico perché sede di alcuni dei più antichi santuari e monasteri. In mezzo a tanta distruzione, andando lì e in altri luoghi come Qaraqosh nella Piana di Ninive, il Papa lancia un messaggio di speranza».