"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

29 dicembre 2020

Cartoline di auguri da tutto l'Iraq ai cristiani di Qaraqosh, una delle tappe del viaggio papale.

By Baghdadhope*

Qaraqosh assurgerà agli onori della cronaca nel marzo 2021 quando sarà visitata da Papa Francesco nel'ambito del suo viaggio in Iraq, il primo viaggio apostolico dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus. 
Controllata dall'ISIS dal 2014 al 2016 la cittadina, chiamata anche Baghdida o Hamdaniya, dal nome del distretto del governatorato di Ninive in cui si trova, è da sempre uno dei centri simbolici della cristianità irachena ed è in questi giorni protagonista di una singolare iniziativa riportata da Ankawa.com 
Il giorno della vigilia di Natale a Qaraqosh è arrivato infatti un autobus pieno di volontari che trasportavano 1400 cartoline di auguri di Natale indirizzati alla popolazione cittadina da connazionali di tutto il paese. 
"Congratulazioni ai fratelli cristiani" recitava ad esempio una cartolina proveniente dalla città di Bassora, all'estremo sud del paese. 
Un'iniziativa "che ha fatto felice le persone" che non si aspettavano di ricevere gli auguri da tutto il paese ha dichiarato il suo curatore, Nashwan Mohammed.
Le cartoline, tutte scritte e disegnate a mano, sono caratterizzate non solo dagli auguri e dai riferimenti alla festività cristiana del Santo Natale, ma anche dai simboli dei governatorati da cui provengono.
Così, ad esempio, quelle provenienti da Bassora hanno disegnati i ponti sospesi caratteristici della città sullo Shatt al Arab che, grazie ai suoi canali, è anche conosciuta come la "Venezia del Medio Oriente" quelle provenienti dalla capitale Baghdad hanno Piazza Tahrir dove solo la pandemia ha fermato le proteste dei giovani iniziate nel 2019, quelle in arrivo dal governatorato di Salah al Din riportano la grande moschea di Samarra e quelle da Mosul il famoso minareto "gobbo" della moschea di Al Nuri che nel 2014 vide l'istituzione del califfato dell'ISIS e che dall'ISIS stesso fu fatto crollare nel 2017 durante la battaglia per la riconquista della città.