"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

21 dicembre 2020

55.000 cristiani scampati all'ISIS e rifugiati in Kurdistan sono emigrati verso l'estero.

By Baghdadhope*


Dei 138.000 cristiani in totale che sono fuggiti dai villaggi della Piana di Ninive e da altre aree del nord Iraq conquistate dall'ISIS nel 2014 e si sono rifugiati nella regione autonoma del Kurdistan iracheno, più di 55.000 sono emigrati verso l'estero. A dichiararlo a
Rudaw è stato il direttore generale dell'ufficio per le proprietà dei cristiani del ministero degli affari religiosi della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Khaled Albert.  
Secondo Albert la ragione principale di questa emigrazione è "l'assenza di stabilità politica e di sicurezza in Iraq e nelle aree cristiane del paese." 
Durante la conquista da parte dell'ISIS un totale di circa 200.000 cristiani hanno abbandonato Mosul e la Piana di Ninive rifugiandosi nella regione autonoma del Kurdistan iracheno ed in altre aree del paese mentre circa 300 sono caduti nelle mani della soldataglia islamista. E di questi solo alcuni sono stati liberati dalla prigionia, così come accadde per Cristina, una bimba di Qaraqosh rapita dalle braccia di sua madre, venduta dall'ISIS, riscattata e protetta da una famiglia musulmana di Mosul ed infine tornata in seno alla sua famiglia.