"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

24 novembre 2008

La Germania sostiene il piano per i profughi iracheni

Fonte: DW-WORLD.DE

Tradotto ed adattato da Baghdadhope

I ministri della UE discuteranno il piano per i profughi la prossima settimana I ministri degli interni degli stati federati tedeschi hanno dato il loro appoggio al piano del ministro degli interni Wolfgang Schaeuble che prevede di accogliere fino a 2500 rifugiati iracheni cristiani nel quadro di un accordo dell’Unione europea. L’appoggio è stato dato lo stesso giorno in cui il Commissario Speciale delle Nazioni Unite per l'Iraq, Staffan de Mistura, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione dei cristiani iracheni in Iraq nel corso dei colloqui con il Cancelliere tedesco Angela Merkel a Berlino.
De Mistura ha affermato che un ulteriore esodo deve essere fermato e ha invitato la Germania e altri paesi dell'Unione europea a sollecitare Baghdad nel dare maggiore protezione ai gruppo di minoranza. Il Ministro degli Interni del Brandeburgo Joerg Schoenbohm (CDU), che è presidente della Conferenza dei ministri degli Interni nella di Potsdam venerdì 21 novembre ha dichiarato che l'Europa deve aiutare i cristiani che non sono stati in grado di tornare in Iraq. Basandosi sulle statistiche citate dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Schaeuble ha detto che dal 3 al 3,5% dei due milioni di profughi iracheni potrebbero non fare ritorno a casa, aggiungendo che circa 10.000 cristiani iracheni potrebbero trovare rifugio in Europa e che la Germania è pronta ad accogliere il 25% di essi mentre la maggior parte sono destinati ad andare in Canada o negli Stati Uniti.
La Germania pensa al futuro a lungo termine
Il Ministro degli Interni dell’Assia, Volker Bouffier (CDU), ha sottolineato che il processo prevede il re-insediamento dei profughi a lungo termine e che essi dovrebbero frequentare un corso trimestrale di integrazione che comprenderebbe anche l'insegnamento della lingua. Bouffier ha sottolineato che i non-cristiani non sarebbero automaticamente esclusi. "Se è necessario contribuire a causa della miseria e delle avversità vorremmo occuparci dei cristiani in particolare." Ma ha detto anche che ciò non significa rifiutare persone nelle stesse difficili condizioni.
Il ministro degli Interni di Berlino Ehrhart Koerting (SPD) ha detto che ai rifugiati potrebbe inizialmente essere garantito un permesso di soggiorno triennale che potrebbe essere rinnovato e infine portare all’ottenimento della cittadinanza tedesca.
Gli stati tedeschi rispondono all’appello dell’UNHCR.
L'UNHCR ha rivolto all'inizio della settimana un invito agli stati tedeschi ad accettare i profughi iracheni. In un'intervista esclusiva con la Deutsche Welle, Stefan Teloeken, portavoce dell'UNHCR in Germania, ha detto che una piccola parte dei due milioni di profughi ospitati nei paesi confinanti con l'Iraq non sono stati né in grado di tornare a casa né di integrarsi nei paesi di accoglienza. "Per queste persone dobbiamo trovare dei paesi terzi", ha detto giovedì. "C’è un programma istituito a tale scopo e ci auguriamo che molti paesi vi aderiscano.”
"La Germania potrebbe essere un paese che accoglie i rifugiati iracheni particolarmente bisognosi di protezione. Esiste una tradizione di accoglienza dei profughi iracheni qui in Germania. Ci sono molti richiedenti asilo e molti iracheni che hanno trovato protezione qui e vivono come rifugiati". I ministri degli interni dell'UE discuteranno la questione la prossima settimana. Schaeuble ha espresso la speranza che un accordo possa essere raggiunto, ma ha aggiunto anche che l'accettazione dei rifugiati sarebbe volontaria.