Fonte: SIR
Continuano le intimidazioni alla comunità cristiana irachena. E questa volta a parlare non sono solo le armi. E’ di oggi la notizia, diffusa dall’agenzia Aina, che “un vescovo cristiano ha ricevuto una lettera di minacce dal gruppo fondamentalista islamico, Ansar al-Islam, affiliato ad Al Qaeda in cui si ordina ai cristiani di lasciare il Paese in massa”. Nel testo, pubblicato in lingua araba dal sito del quotidiano on line Al-Ittihad, si legge che “il Segretariato generale degli aderenti alla Brigata dell’Islam ha deciso di rivolgere agli infedeli crociati cristiani di Baghdad e delle altre province, l’ultimo avvertimento perché lascino immediatamente e in modo permanente l’Iraq e si uniscano a Benedetto XVI e ai suoi seguaci che hanno calpestato i simboli più grandi dell’umanità e dell’Islam”. La lettera afferma inoltre che “non c’è posto in Iraq per gli infedeli cristiani da adesso in poi” pena il taglio della gola come “sta accadendo ai cristiani di Mosul”. La minaccia, l’ennesima nella tormentata vita dei cristiani iracheni, va ad aggiungersi ad una lunga serie di vessazioni da loro subite e che vanno dal pagamento della “jizya”, una tassa in cambio di protezione, all’imposizione del hijab, fino alle conversioni forzate per arrivare e stupri, omicidi e distruzione delle abitazioni.