"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

27 settembre 2016

Il Parlamento iracheno: no a ogni modifica dello status della Provincia di Ninive per riservare “aree protette” alle minoranze religiose

By Fides

Il Parlamento iracheno ha votato ieri, lunedì 26 settembre, una mozione per chiudere le porte a ogni ipotesi di modifica dei confini e dello status giuridico della Provincia settentrionale di Ninive.
La mozione, presentata dal parlamentare sunnita Ahmed Jarba, ha ottenuto ampio favore da parte dell'Assemblea parlamentare, raccogliendo l'appoggio delle forze sciite e di molti parlamentari sunniti. Il popolo iracheno - ha dichiarato Jarba dopo il voto - respinge ogni ipotesi preventiva di ripartizione e riconfigurazione giuridica della Piana di Ninive. Secondo i sostenitori della mozione, ogni modifica dei confini e delll'attuale status amministrativo e giuridico della provincia al momento presente rappresenterebbe una violazione della Costituzione irachena. A loro giudizio – riportano fonti locali consultate dall'Agenzia Fides -, le questioni riguardanti il futuro assetto istituzionale dell'area saranno trattate solo se e quando sarà realizzata la piena liberazione di quelle terre dal dominio dei jihadisti dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh). E in ogni caso, i progetti di riconfigurare l'area su base etnica o settaria rappresentano altrettanti tentativi – promossi da forze esterne - per condizionare i futuri scenari politici della regione “con il pretesto di soccorrere le minoranze religiose”:
Il pronunciamento del Parlamento iracheno rappresenta un intenzionale altolà rispetto a tutte le ipotesi – coltivate sia dentro che fuori dall'Iraq – di suddividere la provincia di Ninive e ricavare delle “aree protette” da riservare a gruppi minoritari etnici e religiosi, dotate di ampia autonomia politica e amministrativa. Negli ultimi tempi (vedi Fides 16/9/2016), campagne e iniziative politiche lanciate soprattutto negli Usa avevano riproposto i progetti – periodicamente riaffioranti – di trasformare la Piana di Ninive in un'area autonoma, riservata alle popolazioni cristiane caldee, sire e assire. Il 9 settembre scorso, dodici membri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti – 9 eletti nel Partito Repubblicano e 3 eletti nel Partito Democratico – avevano anche presentato al Comitato per gli Affari esteri della Camera una Risoluzione per chiedere che il Congresso Usa e la comunità internazionale promuovano presso il governo iracheno il riconoscimento di una Provincia corrispondente alla Piana di Ninive e organizzata secondo criteri giuridici in linea con “l'auto-determinazione da parte delle popolazioni indigene”.
La risoluzione, presentata dal repubblicano Jeff Fortenberry a nome dei suoi colleghi, argomentava la richiesta con una lista di 16 considerazioni, molte delle quali facevano riferimento alle campagne realizzate nei mesi scorsi per spingere il governo Usa e altre istanze politiche occidentali ad applicare la definizione di “genocidio” alle varie forme di brutalità e oppressione consumate dai militanti dell'autoproclamato Califfato Islamico (Daesh) sui cristiani e su altri gruppi minoritari.