Fonte delle notizie e foto: Ankawa.com
Sebbene sia impossibile quantificare il numero di cristiani che negli scorsi giorni hanno lasciato Mosul per fuggire alla ricerca di sicurezza diverse fonti parlano ormai di centinaia di famiglie che hanno cercato rifugio ovunque, persino nei monasteri, sia nei villaggi vicini sia in città più lontane come Kirkuk.
Il portavoce della Presidenza della Regione curda ha sottilineato la vicinanza e la solidarietà dell'istituzione da lui rappresentata nei confronti della popolazione cristiana in fuga da Mosul e la disponibilità ad accoglierla.
Vari partiti politici ed associazioni cristiane hanno organizzato marce e siti in di protesta per domenica 28 febbraio nei villaggi del nord a maggioranza cristiana ed a Baghdad.
Solidarietà e vicinanza sono state espresse dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto per la Congregazione delle Chiese Orientali che ha pregato in special modo per l'Iraq nel corso della cerimonia tenutasi ieri nel Collegio di Sant'Ephrem a Roma in commemorazione del patrono dello stesso.
Cerimonia cui hanno partecipato, oltre ai 22 sacerdoti residenti nel collegio e provenienti da Egitto, Siria, Libano ed Iraq, il Patriarca Emerito della Chiesa siro cattolica, Cardinale Mar Ignazio Daoud Moussa, che inaugurò la struttura l'8 marzo del 2003 quando era ancora il predecessore del Cardinale Sandri alla guida della Congregazione per le chiese orientali, i procuratori presso la Santa Sede delle chiese siro cattolica, caldea e greco melkita, rispettivamente Mons. Mikhail Al Jamil, Mons. Philip Najim e Padre Mtanios Haddad ed il direttore dell'istituto Padre Hasam Sha'abo.
Il Cardinale Mar Emamnuel III Delly, arrivato a Mosul nella giornata di venerdì 27 febbraio ha continuato ad incontrare rappresentanti civili e militari delle istituzioni e diverse famiglie. Sabato 28 febbraio il Cardinale ha presenziato alla cerimonia liturgica nel monastero di Dair Al Nasr nel quartiere di Hay Al Arabi a Mosul esortando i fedeli a "non avere paura" e successivamente ha visitato il Monastero di Mar Khorkhis dove il superiore, Padre Dinkha Al Rihab, ha illustrato al Cardinale la situazione del monastero e delle aree ad esso circostanti.
Secondo alcune fonti il numero degli addetti alla sicurezza di Mosul sarebbe stato aumentato con l'arrivo di uomini da Baghdad ed alle famiglie cristiane residenti in città sarebbero stati forniti dei numeri di telefono da chiamare in caso di emergenza.
Il governatore di Ninive, Abdul Aziz Athiel An-Nujaifi , ha rivelato l'arresto di uno degli uomini che la scorsa settimana hanno fatto irruzione nella casa di una famiglia cristiana ed hanno ucciso a sangue freddo il padre e due figli. Come già in passato però, le istituzioni non hanno rilasciato altri particolari nè il nome dell'arrestato.
Un altro appello è giunto da Padre Jibrail Toma, abate generale dell'ordine Antoniano di St. Hormizd dei Caldei, che ha chiesto rispetto per la popolazione irachena cristiana "che è sempre stata leale nei confronti del proprio paese e molto ha sacrificato per esso."
Brutte notizie per gli iracheni cristiani giungono anche dall'Austria dove nessun rappresentante della comunità ha visto accolta la domanda di lavorare presso gli uffici di Vienna dell'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite.
Il portavoce del governo iracheno, Ali Al Dabbagh, ha confermato la creazione di una commissione di inchiesta sui fatti di Mosul mentre molti membri del governo hanno addossato la responsabilità dei tragici eventi di Mosul ad Al Qaeda ed a fiancheggiatori del passato regime Baath.
Domenica 28 febbario, in risposta all'invito dei vescovi iracheni, si sono tenute manifestazioni di protesta a Telkief, Bartella, Alqosh e Karamles dove, nella chiesa di Mar Addai Apostolo che accoglie le spoglie dei martiri Padre Ragheed Kanni e Mons. Faraj P. Rahho, ai fedeli si è rivolto il patriarca caldeo Mar Emmanul III Delly che era accompagnato dal vescovo di Mosul Mons. Emil Shimoun Nona.