Fonte: Agensir
“Un voto per contare di più e per contribuire sempre più alla rinascita del Paese”. Le elezioni legislative del 7 marzo in Iraq preoccupano non poco la minoranza cristiana, già oggetto di attentati, attacchi e violenze. Il rischio, infatti, che la voce cristiana resti marginale nella futura società irachena. Secondo mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale caldeo di Baghdad, “per evitare questo rischio serve ricomporre l’unità dei cristiani mettendo da parte le differenze di vedute ed interessi”. “La quota di 5 seggi riservata ai cristiani – dichiara al Sir - è tale da non incidere molto sulle vicende politiche, tuttavia non dobbiamo disperderci se vogliamo che la nostra voce venga in qualche modo ascoltata e raccolta”. “Siamo consapevoli che i politici cristiani possano dare un grande contributo alla rinascita irachena unito ad una efficace testimonianza di impegno a favore del bene comune e di tutto il popolo. C’è speranza – conclude - che le cose possano migliorare nel Paese che ha bisogno di stabilità e riconciliazione, essenziali alla concreta ricostruzione. Speriamo e preghiamo che le prossime elezioni possano servire proprio a questo e che non siano accompagnate da morti e violenze”.