Fonte: FIDES
Tutti i leader cristiani in Iraq, a livello ecumenico, si uniscono con viva partecipazione alle sofferenze dei cristiani di Mossul e chiedono una vasta mobilitazione della Chiese a livello internazionale per salvare la presenza cristiana in Iraq: è quanto l’Agenzia Fides apprende dal “Consiglio del Leader delle Chiese cristiane”, nuovo organo di coordinamento che riunisce i capi di 14 Chiese cristiane del paese.
Il Segretario Generale del Consiglio, S. Ecc. Mons. Avak Asadourian, Arcivescovo della Chiesa Ortodossa Armena, ha dichiarato all’Agenzia Fides: “Condanniamo i conflitti e gli atti di violenza contro le comunità cristiane presenti in Iraq, soprattutto quelli che in questi giorni si stanno abbattendo contro i fedeli di Mossul. Ma noi cristiani dobbiamo perseverare nel compiere gesti di bontà ed essere ‘buoni samaritani’ verso tutti, senza alcuna differenza di religione o gruppo etnico. In questo momento di sofferenza chiediamo con forza al governo di fare il proprio dovere nel mantenere la pace e garantire la sicurezza per tutti i cittadini dell’Iraq. Chiediamo a tutte le Chiese nel mondo e a tutti gli uomini di buona volontà di alzare la voce e di mettere in atto tutti mezzi pacifici e diplomatici per aiutarci”.
L’Arcivescovo ricorda che “i cristiani in Medio Oriente hanno dato un notevole contributo alla cultura e al progresso di questa terra, dove vivono da millenni. Consideriamo il nostro impegno nella società dove viviamo come espressione di carità, di testimonianza cristiana, di passione umana. Senza la nostra presenza, molto si perderebbe per la regione del Medio Oriente, che ha dato al mondo il Salvatore dell’umanità, il Signore Gesù Cristo”.
Parlando dell’Iraq, l’Arcivescovo nota a Fides: “Purtroppo negli anni scorsi i cristiani in Iraq sono stati oggetto di attacchi da parte di forze che hanno intenzioni malvagie. Ma la nostra fede cristiana ci insegna a perseverare contro le forze del male e a continuare a fare del bene: questo i cristiani hanno sempre fatto nella terra fra il Tigri e l’Euefrate, come componente importante della società irachena”. “In questi tempi terribili – conclude Mons. Asadourian – ricordiamo costantemente le parole del nostro Signore che ha detto: non abbiate paura di che uccide il corpo, in quanto non si può uccidere l’anima (Mt 10,28). Possiamo vincere il male con il bene, con la misericordia ela preghiera. In questo modo noi scegliamo di vivere la nostra vita in Iraq”.
Il Consiglio dei leader cristiani in Iraq (Council of Christian Church Leaders) è stato istituito il 10 febbraio scorso a Baghdad come organismo di coordinamento fra i leader cristiani in Iraq. Ne fanno parte 14 comunità: la Chiesa cattolica Caldea; la Chiesa Assira; la Chiesa Assiro-Cattolica; la Chiesa Siro-Ortodossa; la Chiesa Siro-cattolica; la Chiesa Ortodossa-Armena; la Chiesa Cattolica Armena; la Chiesa Greco-Cattolica; la Chiesa Greco-Ortodossa; la Chiesa Cattolica Latina; la Chiesa Presbiteriana; Chiesa Evangelica Assira; la Chiesa Avventista del Settimo giorno; la Chiesa Copto-Ortodossa.