"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

12 aprile 2009

Iraq/ Cristiani celebrano la Pasqua fra misure sicurezza speciali


di Apcom

Baghdad, 12 apr. (Ap) - L'esercito iracheno ha rafforzato la sorveglianza delle chiese a Mosul, dove venerdì scorso un furgone-bomba ha ucciso due poliziotti iracheni e ne ha feriti altri 62, incluso un soldato statunitense e 27 civili. Per la Pasqua oggi molti cristiani iracheni sono però rimasti a casa e hanno celebrato la festività in privato.
Altri, come George Matti, un uomo di 65 anni che vive nel quartiere orientale di al Zuhor, si sono spinti fino a una delle chiese caldeo-assire della città per assistere alla messa, prima di tornare in fretta a casa da moglie e figli. "Chiediamo a Gesù di aiutare il nostro amato Iraq e di aiutare tutti i cristiani dentro e fuori dell'Iraq a tornare alle loro case", ha detto Matti, che ha chiesto alle autorità di mantenere la promessa di aumentare la sicurezza di questa città settentrionale, 360 chilometri a nord di Baghdad. Anche in altre zone del paese i fedeli si sono riuniti per celebrare la resurrezione di Cristo: in circa 200 hanno assistito alla messa nella chiesa di Baghdad della Vergine Maria, nel distretto di Karradah, un tempo una zona a maggioranza cristiana ma oggi dominata dagli sciti. Il cardinale caldeo Emmanuel II Delly ha anche dato un sermone tramesso sulla televisione di Stato: "Dio ci protegga e liberi il nostro paese da lotte e dispute, che sia liberato dall'odio e dalle ostilità". Nella città meridionale di Bassora, circa 500 cristiani hanno assistito alla messa pasquale nella chiesa della Vergine Maria, la maggiore partecipazione dal 2003. E anche 100 soldati americani hanno cantato inni e ascoltato una banda militare in una messa alla base militare di Camp Liberty.
I cristiani hanno una presenza storica nel Paese dei due fiumi: la comunità conta per meno 3% dei 26 milioni di abitanti dell'Iraq, e nella grande maggioranza è composta da caldeo-assiri e armeni, con una minoranza di cattolici. Il numero esatto non è noto, ma si stimano diverse centinaia di migliaia di cristiani: dall'invasione dell'Iraq ad opera degli Stati Uniti, i cristiani sono stati spesso oggetto di violenze da parte di gruppi estremisti islamici, e decine di migliaia hanno abbandonato il paese.