Fonte: Inside Catholic
By Deal W. Hudson
Tradotto ed adattato da Baghdadhope
I numeri sono catastrofici e la situazione sta peggiorando. Prima della invasione americana 1,2 milioni di cristiani vivevano in Iraq. Più di 400.000 hanno lasciato il paese dopo l'inizio della guerra. Molti altri sono stati rapiti e uccisi; alcuni sono stati crocifissi; un sacerdote è stato decapitato, e un arcivescovo è stato rapito e ucciso. Un vescovo caldeo ed uno assiro cattolico dalla California hanno presentato un piano per proteggere gli iracheni cristiani che ancora vivono nel paese nonostante il pericolo e la continua discriminazione e persecuzione. "La costituzione irachena riconosce la libertà di culto ma non quella di religione", afferma Mons. Sarhad Jammo Vescovo di El Cajon, CA.
I vescovi mi ha riferito che si tratta di "un momento decisivo" per gli iracheni cristiani, e che spetta agli Stati Uniti - e in particolare ai cristiani americani - aiutare a trovare una soluzione.
La mia intervista con Mar Sarhad Jammo e Mar Bawai Soro ha avuto luogo subito dopo il loro incontro alla Casa Bianca con alcuni membri del Consiglio per la sicurezza nazionale. Jammo e Soro vogliono che gli Stati Uniti sostengano la creazione di una "Area autonoma" nel nord Iraq, dove gli iracheni iracheni possano ricoprire le più alte cariche governative.
By Deal W. Hudson
Tradotto ed adattato da Baghdadhope
I numeri sono catastrofici e la situazione sta peggiorando. Prima della invasione americana 1,2 milioni di cristiani vivevano in Iraq. Più di 400.000 hanno lasciato il paese dopo l'inizio della guerra. Molti altri sono stati rapiti e uccisi; alcuni sono stati crocifissi; un sacerdote è stato decapitato, e un arcivescovo è stato rapito e ucciso. Un vescovo caldeo ed uno assiro cattolico dalla California hanno presentato un piano per proteggere gli iracheni cristiani che ancora vivono nel paese nonostante il pericolo e la continua discriminazione e persecuzione. "La costituzione irachena riconosce la libertà di culto ma non quella di religione", afferma Mons. Sarhad Jammo Vescovo di El Cajon, CA.
I vescovi mi ha riferito che si tratta di "un momento decisivo" per gli iracheni cristiani, e che spetta agli Stati Uniti - e in particolare ai cristiani americani - aiutare a trovare una soluzione.
La mia intervista con Mar Sarhad Jammo e Mar Bawai Soro ha avuto luogo subito dopo il loro incontro alla Casa Bianca con alcuni membri del Consiglio per la sicurezza nazionale. Jammo e Soro vogliono che gli Stati Uniti sostengano la creazione di una "Area autonoma" nel nord Iraq, dove gli iracheni iracheni possano ricoprire le più alte cariche governative.
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La zona che essi suggeriscono è quella nelle pianure di Ninive, un'area quadrangolare tra la provincia di Mosul ed il Kurdistan dove già vive una maggioranza di cristiani di lingua aramaica, così come è stato per migliaia di anni. L'aramaico è la lingua di Gesù, parlata fino ad oggi. Dei restanti 800000 cristiani, il 65% sono caldei, il 25% siriaci ed il 10% assiri. Molti cristiani assiri non sono in comunione con la Chiesa cattolica, ma il vescovo Soro, che è assiro, recentemente si è unito alla diocesi cattolica caldea in California insieme a migliaia di altri assiri. Monsignor Jammo, la cui famiglia proviene dalla pianura di Ninive, considera questo piano come il modo migliore per porre fine agli spargimenti di sangue ed alle persecuzioni, e di dare parità di diritti agli abitanti cristiani, compresi quelli di libertà religiosa e di espressione culturale. Monsignor Soro prevede che migliaia di iracheni cristiani fuggiti dal paese negli ultimi anni ritornerebbero se non fossero oggetto di giornaliera discriminazione, e specialmente se avessero la piena libertà ed un proprio spazio autonomo. "In Iraq in questo momento i cristiani sono cittadini di seconda classe." Non solo la creazione di questo spazio difenderebbe e farebbe rivivere la comunità cristiana, quanto sarebbe un "fattore stabilizzante" in tutta la regione. Mentre le difficoltà giornaliere degli iracheni cristiani sono state poco pubblicizzate alcune delle atrocità perpetrate hanno avuto l'attenzione mondiale. Il sequestro e la crocifissione di bambini cristiani hanno avuto i titoli, ma è stato il rapimento e l'uccisione di Monsignor Paulos Faraj Rahho a suscitatare le proteste da parte di Benedetto XVI e del Presidente Bush. Il giorno del mio colloquio con i vescovi, il New York Times ha pubblicato la notizia secondo la quale il motivo del sequestro e dell'esecuzione di Monsignor Rahho è stato il suo rifiuto a continuare a pagare per la protezione ai banditi musulmani. Monsignor Rahho riuscì ad usare il suo telefono cellulare per chiamare alcuni amici dicendo loro di non pagare alcun riscatto per il suo rilascio. Il suo corpo fu trovato dodici giorni più tardi. I vescovi pensano che l'amministrazione Bush stia seriamente prendendo in considerazione la loro proposta. Essi sperano che le loro azioni di sensibilizzazione diano un risultato concreto. La loro proposta si intitola "L'iniziativa cristiana per un nuovo Iraq di successo". Questa area autonoma sarebbe creata nella cornice costituzionale dell'Iraq, e non rappresenterebbe in nessun modo un'entità separata da esso, come qualcuno ha suggerito. Tuttavia essa avrebbe un parlamento "eletto da tutti gli adulti caldeo-siriaco-assiri della zona," in quanto componente della popolazione irachena. L'iniziativa dei vescovi deve affrontare delle serie dificoltà politiche. Una fonte molta informata sulla situazione mi ha riferito che l'idea di un'area autonoma dovrebbe essere approvata a molti livelli, a cominciare dai governi locali che condividono la pianura di Ninive, dal governo iracheno compreso il Primo Ministro Maliki, da vari paesi tra cui gli Stati Uniti, e dalle Nazioni Unite con il Consiglio di Sicurezza. La proposta di un'area sotto "controllo cristiano" potrebbe inoltre aumentare le tensioni anti-cristiane. Monsignor Jammo e Monsignor Soro hanno già ascoltato queste obiezioni, ma non sono scoraggiati. "Non vedo come la situazione possa peggiorare", ha detto Monsignor Jammo. Quando gli ho chiesto se la soluzione fosse l'implementazione della Costituzione irachena ha risposto: "Il popolo caldeo-siriaco-assiro dovrebbe avere parità costituzionale rispetto agli arabi ed ai curdi e la parità dovrebbe comprendere un'area autonoma". Mentre in Iraq i cristiani sono perseguitati ogni giorno e privati dei loro diritti costituzionali gli Stati Uniti si danno da fare per mantenere buone relazioni con la comunità musulmana. Nel mese di maggio, il maggior generale Jeffrey Hammond ha tenuto una riunione con i leader musulmani dopo che un soldato aveva utilizzato un Corano per fare pratica di tiro. Il generale Hammond ha detto loro: "Umilmente vi guardo negli occhi e dico: per favore perdonate me e i miei soldati."
La proposta che i vescovi caldeo e assiro fanno agli Stati Uniti è semplicemente quella di chiedere lo stesso livello di rispetto per i cristiani che lottano per rimanere nella loro patria irachena.
Deal Hudson W. è il direttore di InsideCatholic.com e l'autore di Onward, Christian Soldiers: The Growing Political Power of Catholics and Evangelicals in the United States (Simon and Schuster, March 2008).
La proposta che i vescovi caldeo e assiro fanno agli Stati Uniti è semplicemente quella di chiedere lo stesso livello di rispetto per i cristiani che lottano per rimanere nella loro patria irachena.
Deal Hudson W. è il direttore di InsideCatholic.com e l'autore di Onward, Christian Soldiers: The Growing Political Power of Catholics and Evangelicals in the United States (Simon and Schuster, March 2008).