Fonte: SIR
“Ho saputo del rilascio di alcuni visti ma non ho conferme dirette. Spero sia vero anche se, credo, non tutti potranno venire”. A confermare al Sir la possibilità che l’ambasciata australiana di Amman conceda i visti di ingresso ad alcuni giovani iracheni per la Gmg è mons. Jibrail Kassab, vescovo caldeo dell’eparchia di Oceania e Nuova Zelanda. “Non so dire il numero dei visti che potrebbero essere rilasciati (si parla di 35 circa, ndr) ma certo non potranno partire tutti – afferma il vescovo – il sacerdote che se ne sta occupando (padre Bashar Warda, ndr) sta andando ad Amman in queste ore”. L’ipotesi di una conclusione positiva della vicenda trova conferma anche dal vescovo ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Warduni che, sempre al Sir, dichiara che “ci sono spiragli. A partire dovrebbero essere laici ma nessun seminarista. Speriamo che i visti arrivino subito. Sydney è lontana”. Una preoccupazione condivisa anche dall’altro sacerdote incaricato di accompagnare i giovani, padre Rayan P. Atto che a Baghdadhope dichiara: "siamo rassicurati dal fatto che l'Ambasciata australiana ad Amman abbia nominato un incaricato a seguire il caso, ma siamo preoccupati per i tempi. Andare ad Amman a ritirare i visti, dopo che ci daranno la conferma ufficiale, vuol dire perdere almeno tre giorni per poi dover organizzare in fretta il viaggio fino in Australia”.