Fonte: SIR
“L’incontro incoraggerà i cristiani iracheni. Ci si aspetta che tra i temi in agenda ci sarà la situazione dei cristiani ed il loro futuro nel Paese. La Santa sede ha molto a cuore la presenza dei cristiani in Iraq”. E’ quanto sostiene padre Philip Najim, procuratore caldeo presso la Santa Sede, parlando del colloquio, domani in Vaticano tra Benedetto XVI e il primo ministro iracheno, Nuri al-Maliki che giusto in questi giorni è in Europa per incontrare i leader di Germania e Italia.
“L’incontro incoraggerà i cristiani iracheni. Ci si aspetta che tra i temi in agenda ci sarà la situazione dei cristiani ed il loro futuro nel Paese. La Santa sede ha molto a cuore la presenza dei cristiani in Iraq”. E’ quanto sostiene padre Philip Najim, procuratore caldeo presso la Santa Sede, parlando del colloquio, domani in Vaticano tra Benedetto XVI e il primo ministro iracheno, Nuri al-Maliki che giusto in questi giorni è in Europa per incontrare i leader di Germania e Italia.
“Le relazioni Tra Iraq e Santa Sede sono storiche – dichiara al Sir il procuratore caldeo - lo testimonia in maniera chiara il fatto che in tutti questi anni difficili di conflitto e di crisi la Nunziatura apostolica è rimasta sempre aperta. Il Pontefice ci tiene in particolare ad avere relazioni e contatti con i Paesi che soffrono”. “La presenza del premier iracheno in Italia serve ad aprire ad investimenti stranieri in Iraq. Il Paese deve essere ricostruito, ora che la sicurezza sembra in via di progressivo miglioramento. Il Governo deve creare opportunità di lavoro per i suoi cittadini perché questo contribuirà ad aumentare la fiducia degli iracheni nel futuro e ad evitare che questi possano emigrare all’estero”.
Oltre a Benedetto XVI al-Maliki incontrerà anche il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato.