"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

16 dicembre 2006

I caldei celebrano il "Digiuno di Ninive"

Il patriarca di Babilonia dei caldei, Emmanuel III Delly, ha invitato i fedeli in Iraq e nel mondo ad osservare, nei giorni 18 e 19 dicembre, il digiuno di Ninive “Perché il Signore conceda il dono della pace al nostro Iraq, della sicurezza e della stabilità, e perchè si realizzi un clima di fratellanza e carità tra i figli dell’Iraq”.

Ma cos’è il “Digiuno di Ninive?” Per capirlo dobbiamo partire da molto lontano, esattamente dalla Bibbia:

Dal libro di Giona.
3:1 Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: 2 «Alzati, va' a Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò». 3 Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di cammino. 4 Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». 5 I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. 6 Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. 7 Poi fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. 8 Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. 9 Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». 10 Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

In memoria di quando, spronati dal profeta Giona, gli abitanti di Ninive si convertirono alla fede in Dio, la chiesa caldea celebra ogni anno il Ba-oota d' Ninevayee, o Digiuno di Ninive. Il periodo di digiuno e preghiera, lontano dai 40 giorni biblici, si celebra il lunedì, il martedì ed il mercoledì della quinta settimana dell’anno solare, due settimane prima dell’inizio della Quaresima. L’offerta dei fedeli varia, è può andare da un digiuno completo per i tre giorni, da un digiuno dall’alba al tramonto o dall’astenersi nel mangiare pesce, carne e derivati del latte.
“A paragone di quel pentimento il nostro è un sogno,
a paragone di quella supplica la nostra non è che un’ombra”
Con queste parole Mar Aprim il Grande descriveva, nel IV secolo, il digiuno dei fedeli della sua epoca paragonato a quello dei tempi biblici.
Dimenticata per un lungo periodo, la tradizione del Digiuno di Ninive fu rinnovata nel VI secolo quando i vescovi di Ninive e Beth Garmee decisero di riprenderla nella speranza che ciò potesse aiutare la popolazione piagata da una pestilenza. Ad essi si unì il Patriarca Ezechiele che dichiarando un digiuno di tre giorni ordinò che esso fosse osservato per sempre.

Dal punto di vista liturgico il Digiuno di Ninive nella tradizione caldea viene celebrato durante la Santa Messa con la III Anafora di Nestorio, usata nell’anno liturgico solo altre quattro volte: il Giovedì Santo, l’Epifania, il giorno della festa del Corpo dei Maestri Greci e di San Giovani Battista.

Fonti:

La Sacra Bibbia:

La nascita della Chiesa Caldea. Padre Fadi Philippe Habib.

Leggi anche su 30 giorni le parole dell'allora Prefetto per la Congregazione della Fede, Cardinale Joseph Ratzinger, sulla predicazione del profeta Giona nella città di Ninive.