"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

5 dicembre 2006

Le parole del Vescovo Ausiliare di Baghdad confermano il peggioramento della situazione dei cristiani a Baghdad Jadida

Fonte: SIR

A proposito del rapimento di Padre Sami Al Rais, Monsignor Shleimun Warduni, Vescovo Ausiliare di Baghdad ha dichiarato ieri all’agenzia Sir: “Lo hanno preso questa mattina verso le 9.30 a pochi passi dalla chiesa di Mar Khorkhis, a Baghdad Jadida.” Le parole del presule confermano come la situazione della zona di Baghdad Jadida stia peggiorando di giorno in giorno per la comunità cristiana che ci vive o che la frequenta per lavoro e studio.

Baghdad Jadida: la nuova Dora dei cristiani di Baghdad
, è infatti il titolo di un precedente post che esamina come il processo di espulsione della comunità cristiana stia seguendo uno schema che prevede la “pulizia” di quartiere per quartiere, proprio come succede per i sunniti che vivono nei quartieri che gli sciiti vogliono egemonizzare, e viceversa. L’unica differenza è che i cristiani non hanno a Baghdad un’area di sicurezza dove potersi rifugiare.
Se Baghdad Jadida diventasse per loro invivibile, come è già Dora, dove potrebbero andare?
A Karrada? A Mansour? E chi assicurerà loro protezione da chi, sarebbe ora di ammetterlo, li vuole “fuori” da Baghdad? Per quanto ancora riusciranno a resistere migrando di zona in zona? E quanto dovranno pagare in termini di vite e di dolore? Ma soprattutto, hanno la minima possibilità di sopravvivere in una città che si sta stringendo attorno a loro e che finirà per stritolarli?