"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

30 dicembre 2006

Vescovo siro cattolico di Baghdad chiede di pregare per la pace in Iraq

Fonte: MISNA

ESECUZIONE SADDAM: IL COMMENTO DELL’ARCIVESCOVO DI BAGHDAD

“È tempo che tutti si impegnino per la pace e che la sicurezza venga finalmente ristabilita in Iraq. È questo l’appello che voglio lanciare ai grandi dirigenti del mondo e in particolare agli Stati Uniti all’Europa: pregate tutti per la pace. Per la pace nel mondo e per la pace nel nostro paese” lo ha detto Monsignor Athanase Matti Shaba Matoka, l’arcivescovo siriaco di Baghdad contattato stamani dalla MISNA nella capitale irachena, mentre si susseguono le reazioni e i commenti all’esecuzione, avvenuta questa mattina all’alba, dell’ex-presidente iracheno Saddam Hussein. A questo proposito, l’arcivescovo siriaco ha detto di “condividere la posizione del Papa”. “La religione cristiana è contraria alla pena di morte, perché l’anima dell’uomo è nelle mani di Dio. Sfortunatamente ci sono delle leggi degli uomini contro le quali non si può far niente ed è capitato” ha detto monsignor Matoka. “Tutti conoscono la situazione che gli iracheni hanno vissuto in questi ultimi anni, il nostro paese è stato martirizzato, la gente vive nel quotidiano un clima di paura e di malessere” ha aggiunto l’arcivescovo sottolineando le drammatiche condizioni di vita dei cristiani iracheni sempre più “costretti alla fuga”. Su questo tema si era espresso ieri anche il Nunzio apostolico in Iraq, monsignor Francis Assisi Chullikat. "Secondo alcune recenti stime – ha detto a Radio Vaticana – oltre il 40% delle persone che fuggono dall’Iraq sono di religione cristiana. Vanno in Siria, in Giordania, in Libano e nei paesi occidentali. Questo esodo silenzioso inquieta molto il Santo Padre e la Chiesa locale” [MZ]