"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

18 febbraio 2010

Mons. Warduni (Baghdad) "Aiutateci a rimanere ciò che siamo: iracheni!"

By Baghdadhope*

"La situazione è tragica" così esordisce in un'intervista telefonica rilasciata a Baghdadhope Mons. Shleimun Warduni, patriarca vicario caldeo, riferendosi a ciò che sta accadendo a Mosul dove in quattro giorni sono stati uccisi a sangue freddo quattro cristiani.
"Ho appena parlato con il vescovo di Mosul, Mons. Nona" continua il prelato "che me lo ha confermato. Noi cristiani siamo vittime innocenti, non abbiamo mai fatto del male a nessuno, vogliamo solo vivere in pace nel nostro paese. Se non ci vogliono qui, se vogliono sradicarci dalla nostra terra, lo dicano, altrimenti ci lascino in pace."
C'è disperazione ma anche rabbia nella voce del vescovo che si appella a Dio perchè apra le menti ed i cuori di chi compie questi delitti al bene ed alla verità, ma anche - e per l'ennesima volta - a chi ha il dovere di proteggere i cittadini cristiani "cittadini come tutti gli altri, con gli stessi doveri e diritti": "il governo locale, ma soprattutto il governo nazionale iracheno che non sta facendo nulla per fermare questo massacro."
"Chiediamo anche all'intera comunità internazionale che faccia pressione sui propri governi e che a loro volta questi, per quanto possono, la facciano sul governo iracheno. In particolare mi rivolgo alla comunità irachena cristiana che vive negli Stati Uniti e che soffre per quanto sta succedendo nella madre patria: scrivete ai vostri delegati al Congresso, riportate presso il governo americano le nostre richieste di aiuto. La comunità irachena cristiana non deve morire. Tutti lo dicono nel mondo. Allora aiutateci a vivere ed a continuare non solo a testimoniare il Vangelo come facciamo da secoli ma anche a rimanere ciò che siamo: iracheni!"

E' triste ascoltare le parole di Mons. Warduni. Triste ripeterle. Per quante volte ancora gli iracheni cristiani dovranno chiedere il nostro aiuto per continuare a vivere? E noi, cosa possiamo fare noi per aiutarli? Possiamo fermare le mani degli assassini?
No. Possiamo però usare tutti i mezzi a nostra disposizione per diffondere i loro appelli, per far sì che la tragedia che stanno vivendo non venga ignorata.
Perchè loro almeno sappiano che non li abbiamo dimenticati. Facciamolo!