By Il Vescovado. Il giornale della Costa d'Amalfi (SA)
«Sono in paradiso».
Queste le prime parole di Ignazio Youssef III Younan, patriarca di Antiochia dei Siri, sbarcato alle 10 e 44 di stamani ad Amalfi. Proveniente da Salerno a bordo dell'imbarcazione Azimut del Gruppo Battellieri, ad attendere il capo religioso Siro-Cattolico in banchina il comandante della Capitaneria di Porto di Amalfi Antonino Giannetto e alcuni dei suoi uomini con l'assessore del Comune di Amalfi Massimo Malet, a rappresentare il sindaco, che hanno dato il benvenuto alla delegazione formata dall'Arcivescovo di Baghdad (Iraq) Mar Efrem Yousif Abba, dal visitatore apostolico per l'Europa Occidentale, nonchè vice-procuratore del Patriarcato Siro-Antiocheno presso la Santa Sede, Padre Rami Al-Kabalan, e dal segretario particolare, Padre Habib Mrad e dal cappellano militare italiano, Don Claudio Mancusi.Visibilmente meravigliato - era la sua prima volta ad Amalfi - Younan è stato accompagnato nello splendido Duomo di Sant'Andrea.
Durante
il percorso sono stati tanti gli amalfitani che hanno dato il benvenuto
a Sua Beatitudine. Nel Chiostro del Paradiso, accolto dal parroco Don Antonio Porpora e da Don Luigi Colavolpe, ha rilasciato un'interessante intervista al direttore de Il Vescovado Emiliano Amato.
Diversi i temi affrontati: dai conflitti in Medio Oriente alla condizione dei cristiani in quelle zone, tra le più "calde" del pianeta, sempre più perseguitati.
«Siamo minacciati nelle nostre terre di origine. Stiamo cercando di ritrovare la speranza nel Crocifisso che ci ha promesso di rimanere con noi. Però non è facile» ha detto, invocando la pace per quelle terre martoriate.
«Finora non si può dire che in Iraq, nel Golfo, in Egitto, i Cristiani abbiano gli stessi diritti come gli altri Solamente in Libano, dove abbiamo la nostra sede patriarcale, si può parlare di uguaglianza tra i cittadini e tutti hanno il diritto di cittadinanza».
E poi la necessità di quel dialogo interreligioso tanto evocato da papa Francesco sulla rotta di Assisi «che non rimanga un monologo».
«I fratelli musulmani hanno bisogno che noi li rispettiamo dicendo loro la verità per consentire il dialogo tra le religioni. È vero che non sarà facile» ha spiegato il Patriarca.
Younan non ha disdegnato parole di elogio per la chiesa Amalfitana, per la sua storia che si intreccia con l'oriente e i paesi arabi e sulla grandezza del suo protettore: Sant'Andrea. In Duomo il Patriarca ha incontrato l'arcivescovo della diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni Orazio Soricelli, che lo ha condotto in cripta, dove sono conservate le reliquie del primo degli Apostoli. Qui Younan si è ritirato in preghiera con gli altri ecclesiastici presenti. Poi lo scambio dei doni e la firma su llibro degli ospiti illustri della Cattedrale.
Dopo il pranzo, con la sua delegazione, il Patriarca è ripartito alla volta dell'aeroporto di Capodichino.
Foto Il Vescovado |
Diversi i temi affrontati: dai conflitti in Medio Oriente alla condizione dei cristiani in quelle zone, tra le più "calde" del pianeta, sempre più perseguitati.
«Siamo minacciati nelle nostre terre di origine. Stiamo cercando di ritrovare la speranza nel Crocifisso che ci ha promesso di rimanere con noi. Però non è facile» ha detto, invocando la pace per quelle terre martoriate.
«Finora non si può dire che in Iraq, nel Golfo, in Egitto, i Cristiani abbiano gli stessi diritti come gli altri Solamente in Libano, dove abbiamo la nostra sede patriarcale, si può parlare di uguaglianza tra i cittadini e tutti hanno il diritto di cittadinanza».
E poi la necessità di quel dialogo interreligioso tanto evocato da papa Francesco sulla rotta di Assisi «che non rimanga un monologo».
«I fratelli musulmani hanno bisogno che noi li rispettiamo dicendo loro la verità per consentire il dialogo tra le religioni. È vero che non sarà facile» ha spiegato il Patriarca.
Younan non ha disdegnato parole di elogio per la chiesa Amalfitana, per la sua storia che si intreccia con l'oriente e i paesi arabi e sulla grandezza del suo protettore: Sant'Andrea. In Duomo il Patriarca ha incontrato l'arcivescovo della diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni Orazio Soricelli, che lo ha condotto in cripta, dove sono conservate le reliquie del primo degli Apostoli. Qui Younan si è ritirato in preghiera con gli altri ecclesiastici presenti. Poi lo scambio dei doni e la firma su llibro degli ospiti illustri della Cattedrale.
Dopo il pranzo, con la sua delegazione, il Patriarca è ripartito alla volta dell'aeroporto di Capodichino.