By Asia News
Con l’invito “a servire tutti gli irakeni” e costruire “uno Stato civile forte” e capace di “affrontare le numerose sfide”, il patriarca caldeo card. Louis Raphael Sako ha “accolto con grande piacere” l’elezione del leader moderato curdo Barham Salih a presidente dell’Iraq. Nel messaggio rivolto al neo capo di Stato, e inviato per conoscenza ad AsiaNews, il porporato auspica un grande impegno “verso una vera riconciliazione” all’interno delle istituzioni e nel Paese, mettendo da parte “controversie e tensioni”.
Con l’invito “a servire tutti gli irakeni” e costruire “uno Stato civile forte” e capace di “affrontare le numerose sfide”, il patriarca caldeo card. Louis Raphael Sako ha “accolto con grande piacere” l’elezione del leader moderato curdo Barham Salih a presidente dell’Iraq. Nel messaggio rivolto al neo capo di Stato, e inviato per conoscenza ad AsiaNews, il porporato auspica un grande impegno “verso una vera riconciliazione” all’interno delle istituzioni e nel Paese, mettendo da parte “controversie e tensioni”.
La nomina di Salih è giunta ieri al termine di una seduta
parlamentare che ha decretato il successo del candidato dell’Unione
patriottica del Kurdistan (Puk), che ha sbaragliato la concorrenza del
principale rivale del Partito democratico del Kurdistan (Kdp). Egli ha
ottenuto 219 voti favorevoli contro i 22 appannaggio di Fuad Hussein. A
conclusione del giuramento, il neo presidente ha promesso di
“salvaguardare l’unità e la sicurezza dell’Iraq”.
Dalla caduta del regime di Saddam Hussein la carica di capo dello
Stato è assegnata per consuetudine a un leader curdo e ha una valenza
più onorifica e cerimoniale, che politica. Al presidente della
Repubblica spetta, entro 15 giorni dall’elezione, il compito di nominare
un premier incaricato per la formazione del nuovo governo.
Tuttavia, a poche ore dal voto Salih ha già affidato l’incarico ad
Adel Abdul Mahdi, ex ministro dell’Interno e del Petrolio, considerato
dagli esperti un premier di compromesso ben visto sia da Stato Uniti che
dall’Iran. Il suo nome era stato segnalato nei mesi scorsi dal leader
radicale sciita Moqtada al-Sadr, la cui coalizione era uscita vincitrice
- ma senza la maggioranza assoluta - dalle elezioni politiche del
maggio scorso.
Il 58enne politico curdo Barham Salih è considerato un moderato e, in
passato, ha ricoperto la carica di Primo Ministro della regione
autonoma del Kurdistan. Alle spalle studi di ingegneria in Gran Bretagna
e costretto all’esilio ai tempi di Saddam Hussein, egli ha militato per
quasi tutta la carriera politica fra le fila dell’Unione patriottica
Puk.
Sulla scelta del capo di Stato si sono registrate nelle scorse
settimane tensioni e contrasti fra i due più importanti partiti curdi,
il Puk e il Kdp di Massound Barzani, specchio delle profonde divisioni
che caratterizzano la comunità curda e che sono divampate in tutta la
loro portata lo scorso anno nel referendum per l'indipendenza. Al neo capo di Stato il compito di rincoliare i curdi al loro interno e nel tessuto socio-politico del Paese.
Per l’ausiliare di Baghdad e braccio destro del patriarca Sako mons.
Basilio Yaldo la scelta di Salih è elemento di “speranza” perché si
tratta di un “politico di lungo corso, sebbene di giovane età per le
cariche ricoperte, è capace ed equilibrato”. Interpellato da AsiaNews
il prelato lo descrive come una figura “moderata e garante di unità”,
un elemento fondamentale sul quale basare la rinascita del Paese. E come
il patriarca Sako, aggiunge, anche il neo presidente “insiste molto
sull’elemento della cittadinanza, e non della fede religiosa o
dell’etnia, come elemento fondante della nazione e della società
irakena”.
Salih ha fatto parte del governo ad interim dopo la caduta di Saddam e
ha ricoperto la carica di vice Primo Ministro ai tempi del governo di
Nouri Maliki, ricorda mons. Yaldo. “Sarà un buon presidente - conclude
il prelato - perché ha grande esperienza ed è conosciuto e apprezzato a
livello internazionale. Con lui abbiamo instaurato buoni rapporti e
nutre un grande affetto personale verso di noi e il patriarca Sako”.